Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) 2017, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009. Tre le sezioni di cui si compone: Programma di stabilità del Paese; Analisi e tendenze di finanza pubblica; Programma nazionale di riforma.
Il Def viene trasmesso alle Camere che dovranno esprimersi sugli obiettivi programmatici, sulle strategie di politica economica e sul programma di riforme. Dopo il passaggio parlamentare ed entro il 30 aprile il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforma saranno inviati al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea. Il Programma di Stabilità del Def 2017 è il quinto elaborato nel corso della legislatura vigente, un piano che offre l’opportunità di valutare il percorso compiuto e i risultati finora conseguiti in base ai quali orientare anche le future scelte di politica economica.
L’andamento del prodotto interno lordo (Pil) è tornato stabilmente con il segno positivo (+0,1% nel 2014, +0,8% nel 2015, +0,9% nel 2016). Obiettivo del Governo è velocizzare il ritmo di crescita grazie al programma di riforme e di investimenti che sarà implementato e arricchito di nuove iniziative. La finalità prioritaria della politica di bilancio delineata nel Def resta quella di innalzare stabilmente la crescita e l’occupazione, nel rispetto della sostenibilità delle finanze pubbliche.
Per il 2017 è confermata la previsione di crescita dell’1,1% grazie ai risultati attesi dalle riforme avviate negli anni precedenti. In merito alle clausole di salvaguardia, tuttora previste per il 2018 e il 2019, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all’evasione. Tale obiettivo sarà perseguito nella Legge di Bilancio per il 2018. In prospettiva, il Governo avrà un ruolo attivo insieme ad altri partner europei sull’evoluzione delle regole di governance economica comune, in vista di un percorso di aggiustamento compatibile con l’esigenza di sostenere la crescita e l’occupazione.
Le misure per gli Enti locali licenziate guardano a favorire gli investimenti di Province e Città metropolitane destinando 100 milioni alla viabilità e prevedendo di dare impulso agli investimenti nell’edilizia scolastica. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha annunciato anche “lo sblocco del turnover fino al 75% per il personale dei Comuni”. Recepito altresì l’accordo Stato-Regioni.