Pubblicato dalla Gazzetta ufficiale il Dpr che disciplina la gestione delle terre e delle rocce da scavo. E’ un testo unico riguardante tutte le tipologie di cantiere, che semplifica le diverse (spesso disomogenee) normative vigenti fino ad oggi. Il decreto ha come oggetto la gestione delle terre e delle rocce qualificate come sottoprodotti per i cantieri, la disciplina del deposito temporaneo di quelle considerate come rifiuto, nonché la gestione nei siti oggetto di bonifica.
Tra gli elementi di maggiore semplificazione vi è l’eliminazione delle autorizzazioni previste attraverso la previsione di un modello di controllo “ex post” con l’autocertificazione e il rafforzamento del sistema dei controlli. Il decreto prevede, in particolare, una procedura più snella per attestare che le terre e le rocce da scavo corrispondano ai requisiti nazionali ed europei per essere qualificate come sottoprodotti. Sin dalla fase di predisposizione del piano di utilizzo è previsto che i soggetti pubblici e privati possano confrontarsi con le Agenzie ambientali regionali e provinciali per le preliminari verifiche istruttorie e tecniche, anticipando lo svolgimento dei controlli di legge.
Nel decreto vengono poi unificati gli adempimenti per il trasporto fuori dal sito ed è eliminato l’obbligo di comunicare preventivamente all’autorità competente ogni trasporto di terre e rocce qualificate come sottoprodotti nei grandi cantieri, oltre che reso più semplice il sistema generale delle comunicazioni. Vi è inoltre una specifica disciplina riguardante il deposito dei rifiuti, mentre per le aree oggetto di bonifica sono state individuate procedure uniche relative agli scavi, come per la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare.
L’introduzione delle semplificazioni è bilanciata da un rafforzamento nel sistema dei controlli che prevedono misure dirette a superare anche eventuali casi di inerzia da parte delle amministrazioni. I maggiori controlli affidati alle Agenzie ambientali e alle autorità competenti verranno coperti mediante un tariffario nazionale da applicare ai proponenti, individuando un costo minimo e proporzionale ai volumi delle terre e rocce da scavo.