Un articolo della “manovrina” di primavera, approvata dal Parlamento ad aprile, prevede che dal 2017 tutte le manifestazioni che si avvalgano del personale della polizia locale, se promosse da privati, siano a pagamento. Pertanto, la collettività non dovrebbe più farsi carico delle spese in caso di eventi – si legge nel testo – “di carattere privato”, bensì ne saranno obbligati gli “organizzatori o promotori”. E nel lotto, molto ampio, sono comprese anche le partite di calcio, che da sole assorbono una buona metà delle risorse annue per servizi di questo tipo. Da ora in poi, dunque, nuovi introiti affluiranno nelle casse dei Comuni? Sì, no, forse. Come sempre il problema è la corretta applicazione della norma a fronte dei cospicui interessi in ballo e le connesse possibili resistenze. Al momento, non è ancora chiara la situazione a livello nazionale, considerati gli 8000 enti interessati. A quanto pare, è in corso un po’ ovunque una serie di approfondimenti da parte delle Amministrazioni. A Salerno, ad esempio, il comandante della polizia locale, l’ingegner Elvira Cantarella, riferisce di un “disciplinare” d’imminente approvazione da parte della Giunta comunale che regolerà in modo chiaro le modalità applicative della norma. Nel frattempo – aggiunge – un primo esempio di applicazione del principio si è avuto in occasione del concerto di Tiziano Ferro, quando la polizia locale ha ricevuto un ristoro di 5000 euro per il servizio prestato durante la manifestazione. Anche a Genova il Comune sta riflettendo e conducendo diversi approfondimenti. L’unica linea di confine netta – secondo gli amministratori – sarebbero le processioni, che godono di una tutela particolare e non dovrebbero ricadere sotto l’ombrello della nuova regolamentazione.
Tutto il resto invece sì, almeno sulla carta: dai concerti alle sagre e agli eventi nei quartieri, per piccola o grande che sia la cifra, dovrà essere pagata. La legge (articolo 22, comma 3 bis del decreto legge del 24 aprile) non lascia molto spazio alle interpretazioni: “Le spese del personale di polizia locale, relative a prestazioni pagate da terzi…in materia di sicurezza e di polizia stradale necessari allo svolgimento di attività e iniziative di carattere privato che incidono sulla sicurezza e la fluidità della circolazione…sono poste interamente a carico del soggetto privato”.
Della questione è stata interessata pure la questura e sarà oggetto di una riflessione di fronte al prefetto (sebbene le forze di polizia non siano interessate dalla norma). Tra le ipotesi, specificamente per le partite, c’è quella di arrivare a un compromesso: chiedere il pagamento di tutti i servizi di stretta necessità per lo svolgersi dell’evento (ad esempio, l’accompagnamento dei pullman e la chiusura delle vie più vicine allo stadio), e lasciar fuori le spese sostenute per presidiare le principali via di accesso che conducono allo stadio.
In altre parole, sussiste il rischio che la nuova legge resti lettera morta? In teoria sì, ma il timore di un intervento della Corte dei conti, considerato l’eventuale vulnus a carico dalle casse del Comune e le conseguenti responsabilità degli amministratori, dovrebbe scongiurarlo. La differenza la farà – come conferma il Servizio Anci Risponde, che fornisce consulenza specialistica su materie di interesse per gli enti locali – il regolamento che ogni singolo Comune dovrà adottare per rendere effettivamente operativa la norma.