I controlli della velocità degli autoveicoli nelle strade, e soprattutto nelle autostrade, stanno per cambiare. Il mutamento viene dallo stop all’uso dei tutor proprio nelle autostrade deciso a seguito della pronuncia della Corte d’appello di Roma che ha rigettato l’istanza di sospensione della disattivazione del dispositivo, dando ragione a una ditta toscana, la Craft di Greve in Chianti (Firenze), che sosteneva che Autostrade avesse copiato un suo brevetto.
“Ma i controlli continueranno”, assicurano Autostrade per l’Italia e Polizia stradale, che stanno lavorando a un nuovo sistema sperimentale da mettere in campo. Si tratta del SICVe PM, approvato con provvedimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti numero 3338 del 31 maggio 2017. La sentenza preoccupa però l’Asaps-Associazione sostenitori Polstrada. Con i Tutor, lamenta, “rischia di spegnersi anche il livello della sicurezza stradale. Dopo gli attacchi seriali al sistema del controllo della velocità mediante i vari misuratori come autovelox, telelaser e simili, anche questo provvedimento sicuramente inciderà sui risultati auspicati per la sicurezza sulle strade. Auspichiamo – aggiunge ‘Asaps – che prevalga il buon senso fra gli automobilisti per evitare che le autostrade tornino a vedere il costante incremento della velocità e il prevalere dell’arbitrio di quanti sono alla guida di vetture potenti”. Si ricorda, infatti, che nell’ultimo fine settimana si sono contate 27 vittime sulle strade (record del 2018). “Inoltre – insiste l’Asaps – la situazione è assolutamente preoccupante in vista dei prossimi esodi estivi, con oltre ai Tutor fermi, anche gli etilometri in quantitativo ridotto per revisione”.