Di rottamazione post bellica priva di qualità, di riequilibrio delle aree urbane e del rilancio dell’economia hanno parlato ieri nella Sala del Mappamondo della Camera al convegno organizzato dalla Fondazione Fiorentino Sullo, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, il presidente Ance, Claudio De Albertis, il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Giuseppe Cappochin, il professor Aldo Loris Rossi, pioniere del concetto di rottamazione edilizia, insieme a molti altri illustri partecipanti.
La rottamazione degli edifici potrebbe rappresentare un’opportunità per migliorare la qualità urbana e uno stimolo alla ripresa del settore delle costruzioni, con l’obiettivo di riduzione del consumo di suolo e di un nuovo adeguamento del patrimonio edilizio esistente agli standard di efficienza energetica.
Il focus del dibattito è stato la vetustà del patrimonio immobiliare nel nostro Paese, con le note criticità dal punto di vista della sicurezza e del risparmio energetico. Le condizioni di manutenzione degli oltre 30 milioni di abitazioni esistenti (Censimento 2011) indicano che in Italia, oltre il 22% degli edifici risulta in stato di conservazione mediocre (19,9%) o pessimo (2,2%). Si tratta di circa 3 milioni di edifici molti dei quali costruiti senza troppi crismi, soprattutto nell’immediato dopoguerra, e che attualmente presentano evidenti necessità di riqualificazione. In diversi casi, invece di ristrutturare potrebbe risultare più conveniente abbattere e ricostruire. Secondo ingegneri e architetti, gli edifici cosiddetti moderni hanno una vita stimata mediamente in 70 anni. Anche i fabbricati, così come un’automobile o un elettrodomestico, non possono essere eterni e quando sono da dismettere andrebbero “rottamati” – è stato detto. Le norme italiane non solo non aiutano questo processo di sostituzione, ma di fatto lo impediscono. Il convegno ha lanciato la piattaforma per un nuovo progetto di legge di iniziativa parlamentare.