Il licenziamento sprint dei furbetti del cartellino è al riparo dai ricorsi. Lunedì sera il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto correttivo sul contrasto all’assenteismo nei pubblici uffici.
Il Consiglio dei ministri di ieri, su proposta della ministra per la Pa Marianna Madia, ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo che, in attuazione della legge di riforma della pubblica amministrazione, prevede disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo sul ‘licenziamento disciplinare’. Lo rende noto palazzo Chigi.
In sostanza, viene confermato il decreto legislativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno 2016 con cui il governo – in attuazione della riforma Madia della Pa – ha introdotto una procedura accelerata che consente in 30 giorni prima di sospendere e poi di licenziare gli statali che timbrano senza andare in ufficio.
Il governo aveva già approvato le norme sui licenziamenti nel pubblico impiego a metà maggio, che sono state ora integrate, garantendo una maggiore trasparenza ai licenziamenti ed alle procedure disciplinari. Le nuove norme cambiano definitivamente la normativa sui licenziamenti, quella su malattia e visite mediche e quella sul “rendimento”.
In particolare, le innovazioni apportate riguardano l’accoglimento dei pareri parlamentari in merito all’introduzione di un obbligo di carattere generale per le pubbliche amministrazioni concernente la comunicazione all’Ispettorato per la funzione pubblica dell’avvio e della conclusione dei procedimenti disciplinari e del relativo esito, spiega sempre il governo.
Al fine di consentire un efficace e tempestivo monitoraggio, gli atti di avvio e conclusione del procedimento disciplinare, nonché l’eventuale provvedimento di sospensione cautelare del dipendente, saranno comunicati dall’ufficio competente di ogni amministrazione, per via telematica, all’Ispettorato per la funzione pubblica, entro venti giorni dalla loro adozione.
Il nuovo testo, conclude palazzo Chigi, prevede sul testo originario e sulle modifiche apportate in sede di correttivo, l’acquisizione dell’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni e ha ottenuto, dopo l’esame preliminare del Consiglio dei ministri, l’intesa della medesima Conferenza nonché di quella Unificata.