Marina Cala de’ Medici spa, che gestisce il porto turistico tra Castiglioncello e Rosignano Marittino (Livorno), ha fatto ricorso contro la determinazione del canone demaniale operata dal Comune di Rosignano Marittimo. Il Tar della Toscana lo ha accolto.
La notizia è stata resa nota dalla stessa società la quale ha spiegato che il Tar, sulla base del principio fissato dalla Corte costituzionale nella sentenza 29/2017, ha stabilito che
“le concessioni demaniali che prevedono la realizzazione di infrastrutture da parte del concessionario, occorre considerare la natura e le caratteristiche dei beni quali erano all’avvio del rapporto concessorio”, non quelle che “hanno assunto a seguito degli investimenti e dei lavori eseguiti dal concessionario”.
La società Marina Cala de’ Medici, spiega che la questione era nata in seguito alle disposizioni della Finanziaria 2007 sulla misura dei canoni, anche con riferimento ai rapporti in corso, per le concessioni di beni del demanio marittimo per strutture per la nautica da diporto. Questa normativa aveva portato il Comune di Rosignano, a rivalutare il canone per il porto Cala de’ Medici portandolo da 80.000 a 450.000 euro l’anno, considerando anche la superficie delle opere realizzate dalla società concessionaria.
Per Matteo Italo Ratti, ad di Marina Cala de’ Medici e consigliere di Nautica italiana con delega a porti e marine, la sentenza del Tar toscano “rappresenta una pietra miliare nella portualità italiana. Dopo oltre 10 anni di contenziosi e di incertezza, viene finalmente fatta chiarezza”. Una chiarezza che contribuirà alla rinascita del settore della nautica.
A tal proposito Ratti ricorda che il problema ha investito più marine, con canoni anche decuplicati in seguito alla Finanziaria 2007. Sentenze analoghe, aggiunge, sono arrivate oggi anche per la Marina di Punta Ala e per quella di Grosseto.