Ragionare non più in termini di emergenza ma di costruzione per garantire sicurezza, sostenibilità e innovazione. Guarda in questa direzione la proposta di decreto interministeriale che stanzia 1,7 miliardi di euro per la nuova programmazione unica nazionale 2018-2020. E ieri presso la sala stampa di Palazzo Chigi, è stato presentato un focus sugli istituti di nuova costruzione realizzati grazie ai fondi governativi, come pure sulla progettualità in itinere. A proporre il programma è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Valeria Fedeli, e la coordinatrice della Struttura di missione del Governo per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, Laura Galimberti.
Il piano prevede uno stanziamento di 2,6 miliardi di euro per dieci diverse azioni tra le quali: interventi di adeguamento antisismico degli edifici scolastici (il decreto verrà firmato il 20 luglio); realizzazione di otto nuove scuole attraverso procedimenti innovativi; poli per l’infanzia da 0 a 6 anni; ripristino della funzionalità delle scuole nelle aree colpite dal sisma; per le Province e le Città metropolitane interventi di messa in sicurezza a seguito delle indagini diagnostiche (firma del decreto 31 luglio); indagini di verifica su tetti, solai e dei controsoffitti per prevenire fenomeni di crollo; messa in sicurezza, antincendio e conseguimento dell’agibilità nelle scuole della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
“L’Italia sta facendo investimenti molto importanti in materia di edilizia scolastica – ha detto il Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli – Stiamo investendo sulla sicurezza degli edifici, ma anche sulla creazione di ambienti di apprendimento innovativi, perché gli elementi architettonici influiscono sullo stare bene a scuola”. “La nuova governance integrata, con un Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica in cui si riuniscono tutti i soggetti interessati e i nuovi strumenti per il finanziamento, il Fondo unico per l’edilizia scolastica e l’anagrafe dell’edilizia scolastica hanno permesso di fare passi avanti importanti. Molto c’è ancora da fare – ha concluso il Ministro del Miur – ma abbiamo imboccato la strada giusta”.