Il governo ha deciso di anticipare l’operazione che di qui al 2019 porterà alla riduzione del 34% del numero delle slot machine. Arriva l’emendamento di Palazzo Chigi alla manovra che anticipa la riduzione delle slot. Il taglio complessivo del 30% previsto entro il 2019, secondo quanto si legge nella proposta depositata in commissione Bilancio della Camera, sarà raggiunto in due tappe: entro la fine di quest’anno le macchinette dovranno diminuire del 15% (a non più di 345mila) e entro il 30 aprile 2018 dovranno essere al massimo 265mila, raggiungendo l’obiettivo della riduzione del 30%.
Per il settore dei giochi pubblici si annuncia un emendamento del Governo al Dl manovra che prevede nel giro di due anni un taglio di circa un terzo degli apparecchi nei locali aperti al pubblico.
L’obiettivo della riduzione al 30% sarà raggiunto, secondo quanto prevede l’emendamento del Governo, in due periodi: 1) entro la fine di quest’anno le macchinette dovranno diminuire del 15% (a non più di 345mila); 2) entro il 30 aprile 2018 dovranno essere al massimo 265mila, raggiungendo l’obiettivo della riduzione del 30%.
Entro luglio il ministero dell’Economia dovrà indicare le modalità delle riduzioni delle apparecchiature predisposte al gioco nei locali.
Se in tali tappe di attuazione del provvedimento il numero complessivo dei nulla osta di esercizio risulti superiore a quello indicato, l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli procede d’ufficio alla eliminazione dei nulla osta eccedenti, riferibili a ciascun concessionario, secondo criteri di proporzionalità in relazione alla distribuzione territoriale regionale, sulla base della redditività degli apparecchi registrata in ciascuna regione nei dodici mesi precedenti.
“E’ un passo che il governo considera importante – afferma il sottosegretario al ministero dell’Economia, Pier Paolo Baretta, annunciando la presentazione della proposta in commissione – perché è un segnale di marcia della direzione in cui vogliamo andare”.
Tre differenti emendamenti allargano invece i margini per definire le cosiddette liti fiscali: da un lato questo nuovo istituto viene esteso anche alle controversie che riguardano gli enti locali (Comuni, Province e Regioni) i quali entro il 31 agosto dovranno stabilire se applicare o meno la misura. Quindi i termini sono stati portati al 23 aprile (data di entrata in vigore del decreto) mentre finora per poter aderire occorreva essersi costituiti in giudizio entro il 31 dicembre 2016. Niente da fare invece per le tante proposte che puntavano a riaprire i termini per la presentazione della rottamazione delle cartelle esattoriali. «La proposta ha un fondamento – ha spiegato il viceministro dell’Economia Enrico Morando – ma ora rischierebbe solo di portare al collasso gli uffici alle prese con l’enorme richiesta già arrivata».
Al posto degli studi di settore, spesso tanto criticati, arrivano gli indici sintetici di affidabilità fiscale. La Commissione Bilancio ieri ha infatti deciso di assorbire nella manovra-bis il disegno di legge presentato nelle scorse settimane da Ap che prevede a partire dal 2018 l’istituzione di indicatori tesi a verificare la normalità e coerenza della gestione aziendale e professionale, anche con riferimento a diverse basi imponibili, introducendo un regime di premi crescenti su una scala da 1 a 10 in base al grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente. Oltre «a semplificare gli adempimenti e migliorare il rapporto cittadini-Fisco», come ha spiegato il presidente della Commissione Finanze, Maurizio Bernardo, un altro obiettivo «è la creazione di un sistema di premialità legato al posizionamento del contribuente che prevede l’esonero da alcuni adempimenti e l’esclusione dagli accertamenti sulle presunzioni semplici».
Sanzioni più leggere, infine, in caso di mancato o insufficiente versamento, anche in caso di errore, delle somme dovute per l’emersione dei capitali prevista dalla voluntary disclosure-bis contenuta in manovrina: anziché far scattare le sanzioni dovute per il mancato versamento verrà applicata una semplice maggiorazione del 10%.