Con il flash mob di domenica 26 febbraio 2023 in molte città (Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Perugia, Napoli) prende il via la campagna #città30subito promossa da FIAB, Legambiente, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, Salvai ciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO e Clean Cities Campaign.
Per coloro che condividono l’esigenza di un cambiamento del modo di muoversi in ambito urbano e il beneficio di #città30subito, l’appuntamento è con le “strisce pedonali umane”: in corrispondenza degli attraversamenti verrà organizzato un passaggio di persone e biciclette per chiedere un cambio di passo delle politiche della mobilità e informare le persone sui vantaggi del modello città 30.
Attraverso la campagna #città30subito, che prevede un calendario di iniziative nel corso dei prossimi mesi, le associazioni promotrici intendono sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di dire #bastamortinstrada, avviando un percorso sociale, politico e culturale di trasformazione del tessuto urbano.
Le iniziative sono accompagnate dalla pubblicazione di “Città 30 – Il vademecum”, un documento redatto dagli esperti delle associazioni e messo a disposizione delle Amministrazioni pubbliche, che possono scaricarlo a questo LINK; attraverso dati e best practice, il documento dimostra come si possa ridurre o azzerare la mortalità sulle strade e riallocare lo spazio urbano alle diverse modalità di spostamento delle persone.
A Londra uno studio svolto in 20 anni, ha dimostrato che la riduzione della velocità ha portato al dimezzamento dei morti (i migliori risultati sui bambini).
Per questo “migliorare la sicurezza stradale è la ragione che ci porta a rivedere il regime delle velocità in ambito urbano. Il 55% delle morti è dovuto a 3 cause: eccesso di velocità, mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti e guida distratta; il 73% degli incidenti avviene su strade urbane, ma è un altro il dato che crea allarme: il 44% delle vittime lascia la vita in incidenti in città. Questo dato ci discosta dall’Europa, dove la media è del 39%, mentre nella maggior parte dei casi è al di sotto del 32%, da notare che, sempre in ambito urbano, l’80% delle vittime è un utente vulnerabile (50% mobilità attiva)”.
Secondo le associazioni il percorso per ridurre la mortalità sulle strade e migliorarne la vivibilità non può prescindere dall’adozione di una Legge Quadro nazionale delle città 30, sul modello di quella spagnola agevolando il cambiamento e supportando le amministrazioni locali. Una Legge che i promotori della campagna #città30subito chiedono all’unanimità al Parlamento, mettendo a disposizione il testo di “Città 30 – Il vademecum” uno strumento frutto di studi, ricerche e competenze. Un impegno che continuerà nei prossimi mesi: le realtà promotrici sono al lavoro per la stesura di una bozza del disegno di legge che presenteranno a maggio nell’ambito di un evento a Bologna. I punti d’incontro per partecipare al flash mob “strisce pedonali umane” del 26 febbraio sono consultabili sui siti delle associazioni promotrici della campagna #città30subito.
Fonte: Legambiente