Il titolare delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, ha appena firmato il decreto di riparto di 1,397 miliardi per le linee metropolitane, filoviarie e in generale del trasporto rapido di massa nelle città. Nuove risorse che con i 665,77 milioni approvati dal Cipe ammontano complessivamente a 2,063 miliardi di euro. In Italia è ancora l’automobile a monopolizzare le scelte dei mezzi di trasporto dei cittadini, tanto che il nostro tasso di motorizzazione è il più alto in Europa ad esclusione del Lussemburgo. Paesi con una forte tradizione di industria automobilistica, come Germania e Francia invece, hanno un indice più basso rispettivamente di 7 e di 12 punti. Il tasso di motorizzazione aveva avviato un trend discendente dopo il valore massimo registrato nel 2011 (62,5), ma dal 2013 è risultato progressivamente in crescita (dati Aci ed Eurostat).
Nel complesso, circa due spostamenti su tre vengono effettuati in auto (in gran parte come conducente) un’incidenza che è cresciuta di quasi 8 punti negli ultimi 15 anni e che la crisi economica non sembra aver intaccato. I diversi mezzi del trasporto pubblico presentano quote modali frammentate, con una riduzione del peso dei vettori urbani in parte assorbiti dagli spostamenti intermodali. Quanto alla mobilità “attiva”, cioè gli spostamenti a piedi o in bicicletta, lo share si attesta attorno al 20% in diminuzione nel lungo periodo anche per l’impatto dei processi di dispersione urbana e del conseguente allungamento dei viaggi dei pendolari.
Nel 2015 è stata condotta nell’ambito dell’Uitp (l’Associazione internazionale di settore) un’indagine di confronto sistematico, su basi omogenee, tra campioni significativi di aziende del trasporto pubblico locale dei principali Paesi europei (Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna). Dall’elaborazione dei dati – distinti tra aziende operanti in aree metropolitane e non – sono emerse alcune conferme sui risultati gestionali delle aziende italiane, tra le quali la bassa quota di ricavi da traffico a copertura dei costi operativi aziendali, anche dovuta ai bassi livelli tariffari praticati. Gli indicatori sull’efficienza aziendale (ad esempio costi operativi per chilometro prodotto) ridimensionano invece decisamente l’idea comune di cattiva gestione delle aziende italiane di Tpl rispetto a quelle dei principali Paesi europei.
In riferimento alla cura del ferro nelle realtà urbane e nelle città metropolitane, implementare un efficace sistema di trasporto pubblico potrebbe portare a standard paragonabili a quelli delle altre città europee. Tanto che “dopo una prima fase di finanziamenti, procediamo con interventi importanti per le città metropolitane – ha detto il ministro Delrio – Roma capitale potrà affrontare alcuni nodi delle Metro A e B, Milano, continuando a produrre buoni risultati, Torino, con il finanziamento per la Collegno-Cascine Vica, Genova, Firenze, fino a Reggio Calabria e Catania, poi altre città come Padova. Con la pianificazione e programmazione pluriennale di opere e risorse, il trasporto ferroviario urbano si rafforzerà costantemente e nei prossimi mesi godrà di ulteriori finanziamenti già previsti per le opere utili e il rinnovo dei mezzi. Tutto il sistema ha ora una sua organicità, affrontata con le Regioni e le città, e sarà in grado di esprimere miglioramenti diffusi a livello nazionale, da Nord a Sud”.
Il piano di riparto del decreto è stato articolato sulla base delle indicazioni dell’Allegato al Def 2017 “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture” considerando il rinnovo e miglioramento del parco veicolare, il potenziamento e la valorizzazione delle linee metropolitane e tranviarie esistenti, il completamento delle linee metropolitane e tranviarie, l’estensione della rete di trasporto rapido di massa. Sono 26 i progetti che potranno essere completati, grazie a questo finanziamento che si aggiunge ai 548,94 milioni di risorse già disponibili per queste opere. Si va da interventi di manutenzione e miglioramento dell’esistente, all’avvio di nuove tratte, al miglioramento tecnologico, alla fornitura di nuovi mezzi. L’individuazione degli interventi ammissibili a finanziamento è stata effettuata tenendo conto prioritariamente della maturità progettuale e immediata cantierabilità, dell’attualità delle analisi incluse nelle proposte progettuali, della percentuale di completamento, in caso di opere in corso di realizzazione, della quota di finanziamento acquisita, o acquisibile. Di seguito gli interventi e i programmi finanziati con questo decreto e con i progetti approvati al Cipe del 22 dicembre scorso:
Sono state assegnate a Roma Capitale risorse per 425,52 milioni, destinate a interventi per le linee metropolitane A e B. Per entrambe le linee sono previsti interventi di adeguamento dell’alimentazione elettrica, impianto idrico e antincendio, banchine di galleria e via cavi. E’ stata inoltre finanziata la fornitura di 14 nuovi treni: 2 treni per la Linea A e 12 treni per la Linea B. Per la Linea A, inoltre, sono state erogate le risorse utili per manutenzioni straordinarie rotabili, per il rinnovo armamento nella tratta Anagnina-Ottaviano e per il rinnovo del sistema di controllo traffico, comprensivo di nuovo impianto per informazioni al pubblico.
Per Milano arrivano 396,15 milioni, che si aggiungono a 285,28 milioni già disponibili, destinati al primo lotto Milano-Limbiate, 50 nuovi tram a tipologia bidirezionale, interventi per impianto di segnalamento, armamento e adeguamento antincendio per la Linea M2, opere aggiuntive per Lorenteggio-Linate Linea M4, per la Circolare Filoviaria risorse per la corsia preferenziale in sede protetta da piazza Cappelli a via Tertulliano e nel tratto Pergolesi-Piccinini.
A Torino vanno 223,14 milioni, di cui 148,14 per la tratta Collegno-Cascine Vica della Linea metropolitana 1, che dispone già di 123,70 milioni. Parte inoltre la prima fase di fornitura di nuovi tram per la restante somma.
Per la città di Genova sono previsti 137,38 milioni, da destinare alla fornitura di 11 treni a trazione autonoma e alle tratte Brin-Canepari e Brignole-Martinez della Metropolitana.
Alla linea tranviaria 4.1 di Firenze sono assegnati 47 milioni per la tratta Leopolda-Piagge che si aggiungono a 119 milioni di euro già disponibili.
Per interventi della Metropolitana di Napoli il Cipe del 22 dicembre ha approvato risorse per 267,82 milioni, in particolare per la prima fase della Linea 6, Mostra-Arsenale-Deposito Officina Arsenale. Per l’ampliamento del Deposito Officina di Piscinola della Linea 1 arrivano 1,46 milioni, in aggiunta ai 13,14 milioni di finanziamento esistenti.
Sono stati assegnati al Sistema ferroviario metropolitano di Reggio Calabria 23 milioni di euro, per la realizzazione di tre fermate e per il miglioramento tecnologico nella tratta Reggio Calabria Centrale-Melito P.S.
Per la fornitura di 17 treni con trazione autonoma della linea filoviaria Circumetnea di Catania sono stati assegnati 59,50 milioni di euro. Altri 115 milioni sono stati approvati al Cipe di dicembre per la tratta Misterbianco-Belpasso.
Durante la stessa seduta del Cipe erano stati approvati altri interventi di rafforzamento del trasporto rapido di massa, tra i quali quelli di Salerno (100 milioni per il completamento della metro, Arechi-Aeroporto), Cagliari (58,11 milioni per la linea tranviaria Quartu Sant’Elena e 4 mezzi), 108,6 milioni al sistema pugliese con il potenziamento della linea ferroviaria Bari-Taranto (70 milioni) e del sistema ferroviario metropolitano di Bari (38,6 mln), 5 milioni per la ferrovia Umbra.
Ma il decreto ripartisce risorse anche per altre città con sistemi di trasporto rapido di massa: a Padova per la tratta Stazione-Voltabarozzo della Linea tranviaria Sir 3 sono stati stanziati 56 milioni di euro; A Vicenza vanno 19 milioni per la fornitura di 16 filobus; per il trasporto rapido costiero di Rimini sono stati assegnati, infine, 8,85 milioni di euro destinati alla fornitura di filoveicoli.