Questa volta il governo fa sul serio: entro quest’anno le slot machines spariranno dai ristoranti, dai circoli privati e dagli esercizi commerciali ed entro tre anni dai bar e dalle tabaccherie che non otterranno una specifica certificazione. Sarà possibile giocare soltanto in locali posti a non meno di 150 metri da scuole, edifici di culto e Sert e dotati di precise caratteristiche. Questi alcuni dei punti principali del documento presentato ieri agli Enti locali in Conferenza Unificata dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta.
Un testo accolto con favore dai Comuni che sarà, salvo colpi di scena, siglato la prossima settimana. Si profila, dunque, un’intesa tra governo, Comuni e Regioni in tema di revisione sui giochi, in particolare per le slot. I dubbi degli enti locali su un testo predisposto dall’esecutivo a febbraio sono venuti meno ieri nella Conferenza Unificata, che è stata preceduta da un tavolo tecnico. L’intesa definitiva dovrebbe arrivare in una Conferenza Straordinaria in calendario la prossima settimana.
“Sono soddisfatto perché l’intesa molto probabilmente ci sarà la prossima settimana e questo è un grosso passo avanti, ma mi piace sottolineare il fatto che il governo sulla vicenda giochi abbia colto punti importanti che comuni e regioni avevano già da tempo segnalato. Tra questi la distanza dai luoghi sensibili e la facoltà da parte degli enti locali di interrompere l’attività delle cosiddette macchinette”. Così il sindaco di Bergamo e delegato Anci per il settore giochi, Giorgio Gori, ha commentato al termine della Conferenza Unificata l’andamento della trattativa con il governo sul riordino dei giochi.
Anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine della Conferenza Unificata, sostiene che “sulla nuova normativa per i giochi siamo vicini a un’intesa, che auspico possa essere sancita nella conferenza unificata straordinaria indetta per la prossima settimana”.
“Abbiamo apprezzato – aggiunge Decaro – la volontà del governo di trovare una soluzione a una questione che stava creando molti problemi agli enti locali”, che spiega: “da qui ai prossimi anni verranno utilizzati apparecchi a tipologia unica, che potranno essere attivati solo attraverso l’utilizzo della tessera sanitaria. Utili anche i collegamenti che la realtà degli apparati-giochi avranno nell’ambito sociale dei Comuni, non a caso è previsto anche l’obbligo di avviso dell’utilizzo degli apparati ai servizi sociali”.
Ecco alcune delle novità che saranno introdotte.
Riduzione delle macchine e dei punti gioco
il Governo proporrà al Parlamento di anticipare al 31 dicembre 2017, la riduzione delle slot (le cosiddette Awp) prevista nella legge di stabilità 2016. Oggi i punti abilitati sono circa 98.600 (69mila tra bar e tabacchi e 29.600 tra sale Bingo, sale giochi, negozi e corner). “L’effetto del provvedimento di anticipazione al 2017 della riduzione di Awp comporta”, in un anno “la riduzione del numero delle macchine a 264.674”. Considerando “che al 31 dicembre 2016 gli apparecchi presenti sul mercato sono 407.323, la riduzione effettiva sarà di oltre il 35%. Ciò significa togliere definitivamente dal mercato attraverso un processo di rottamazione 142.649 macchine così suddivise: 125.000 Awp da bar e tabacchi (oggi ne sono installate 229.000) e 17.000 ca dai generalisti secondari
Certificazione dei punti gioco
Si potrà giocare solo nei punti gioco di ‘categoria A’ dove gli avventori dovranno essere identificati attraverso il documento di identità e della carta nazionale dei servizi. Gli addetti alle sale dovranno essere sottoposti a una formazione specifica “anche con approccio di contrasto al gioco d’azzardo patologico”, avranno “l’obbligo di segnalare i soggetti patologici ai servizi sociali del comune” e di “impedire l’ingresso alle persone soggette alla dipendenza del gioco d’azzardo patologico e inserite in programma di recupero”. Le giocate e le vincite dovranno poi essere completamente tracciabili e i locali dovranno essere dotati di apparati di video sorveglianza interna simili a quelli in dotazione ai tradizionali casinò e ci dovrà essere “un collegamento diretto con presidi di polizia e/o con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli”.
Distanze, orari e controlli
Si riconoscerà agli Enti Locali la facoltà di applicare la distanza per le nuove sale/esercizi, a 150 metri dai SerT, dalle scuole e dai luoghi di culto, “misurata in base al percorso pedonale più breve” e la facoltà di stabilire delle fasce orarie quotidiane di interruzione di gioco “la cui somma non potrà superare 6 ore/giorno”. Saranno inoltre inaspriti i controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale, prevedendo un apposito potere sanzionatorio e l’attribuzione dei relativi proventi ai comuni.