Finalmente, i meno fortunati del Belpaese hanno qualche speranza di veder lenita la propria dura condizione. L’Aula del Senato ha approvato il Ddl delega sul contrasto alla povertà, che aveva già incassato il via libera della Camera. “Approvata la legge sulla #povertà. Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficolta’. Impegno sociale priorità del Governo”. Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.
“Siamo molto soddisfatti”. Ha commentato il Ministro del lavoro, Giuliano Poletti, spiegando che le risorse stanziate ammontano a 2 miliardi di euro per il 2017 e ad altrettanti per il 2018, con i quali si potranno aiutare circa 2 milioni di persone. “Oggi è una giornata importante – ha aggiunto il Ministro – il Paese non ha mai avuto uno strumento a valenza universale come questo”. Poletti ha assicurato anche che il decreto di attuazione sarà approvato “molto rapidamente, in modo che la delega venga attuata nelle prossime settimane”. “Le risorse sono quelle già stabilite in bilancio, e cioè 2 miliardi per il 2017 e altrettanti per il 2018. Ovviamente, noi lavoriamo perché vengano incrementate”. Con queste risorse, secondo il Ministro, si potranno raggiungere 4 milioni di italiani, e non soltanto 2 come precedentemente annunciato. Nel coro dei soddisfatti si è iscritta pure Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, relatrice al disegno di legge: “Con la legge che approviamo oggi nasce il reddito di inclusione, la prima misura nazionale di contrasto alla povertà, con un’ottica che ribalta l’assistenzialismo e prevede, accanto all’assegno, il sostegno all’inclusione sociale e lavorativa. E’ una giornata storica, l’Italia cessa di essere l’unico Paese europeo a non prevedere un aiuto alle famiglie e alle persone in povertà assoluta”.
Ma al coro dei sì fanno da contraltare anche delle voci dissonanti. “Come era facilmente prevedibile, il Governo sta cercando di aggirare il referendum sul lavoro senza incidere sostanzialmente sull’uso e sull’abuso dei voucher. Permettere l’uso dei voucher alle cosiddette microimprese, che rappresentano il 61% delle aziende italiane. Significa prendere in giro i lavoratori e gli elettori”. E’ il parere del capogruppo di Sinistra italiana al Senato, Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto.