In tema di azione popolare comunale, ai fini del riconoscimento del risarcimento del danno non patrimoniale all’identità cittadina, in conseguenza della negazione della dignità delle persone trattenute nel centro di identificazione ed espulsione (CIE) in condizioni inumane e degradanti, non è sufficiente la lesione di valori coincidenti con quelli enunciati nello statuto dell’ente locale, dovendosi dimostrare come la predetta lesione abbia concretamente inciso sul sentimento dell’intera comunità cittadina e quali ripercussioni essa abbia prodotto sul sentimento e sull’agire di quest’ultima, ispirati a quei valori umanitari e solidaristici, espressamente sanciti nello statuto,così da giustificare il risarcimento dei danni, liquidati in via equitativa.
Riferimenti normativi: Cod. Civ. art. 2043 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2056, Cod. Civ. art. 2059 CORTE COST., Cod. Civ. art. 2697 CORTE COST., Costituzione art. 2 CORTE COST., Decreto Legisl. 18/08/2000 num. 267 art. 9, Conv. Eur.Dir. Uomo art. 3, Costituzione art. 10
Fonte: Corte di Cassazione