I giudici del Consiglio di Stato (Sezione V, Sentenza n. 6688 del 26.11.2018) confermano per l’ennesima volta il consolidato indirizzo giurisprudenziale sia in tema di “non conformità al diritto euro-unitario delle proroghe automatiche e generalizzate in via normativa alle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo”, che in tema di “ attribuzione al giudice ordinario delle questioni meramente patrimoniali concernenti il pagamento dei canoni di concessione”.
I giudici di Palazzo Spada ribadiscono, in particolare, che “ le proroghe automatiche in via normativa delle concessioni demaniali marittime sono state dichiarate illegittime dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea, V sezione, 14 luglio 2016, n. 458 (con la conseguenza che le relative disposizioni legislative devono essere disapplicate, in termini Cons. Stato, sez. VI, 12 febbraio 2018, n. 873; Cass. Pen., sez. III, 16 marzo 2018, n. 21281)” .
Spiegano gli stessi giudici che, nel caso in rassegna “una volta scaduta la concessione demaniale, il (precedente) concessionario non vanta alcun diritto al rinnovo e neppure alcuna posizione di preferenza nella necessaria procedura che deve essere instaurata dalla amministrazione per il rilascio della nuova concessione” .
Il Consiglio di Stato ha condiviso, dunque, la tesi dell’appellante circa l’ammissibilità del ricorso di primo grado, “sussistendo effettivamente l’interesse alla contestazione di quella nota” ; tuttavia ritiene infondate le censure sollevate in primo grado (e sostanzialmente riproposte in grado d’appello) non potendo ammettersi “l’esistenza di concessioni implicite ovvero un diritto al rinnovo delle stesse e tanto meno una loro proroga automatica ope legis (ciò senza contare, sotto altro concorrente profilo, che il mancato pagamento del canone ben può costituire causa di revoca o decadenza della concessione demaniale) “ .
Per quanto riguarda il canone, i supremi giudici amministrativi, ribadiscono che “non vi è infatti ragione di discostarsi dal consolidato indirizzo giurisprudenziale che attribuisce al giudice ordinario le questioni meramente patrimoniali concernenti il pagamento dei canoni di concessione, qual è quello in esame”.