Lo scorso luglio il governo prese tempo sulla riforma della pubblica amministrazione. L’esecutivo si concesse sei mesi in più del previsto, diciotto anziché dodici, per emanare alcuni decreti attuativi della legge che porta il nome del ministro Marianna Madia. Il governo, così, spostò il termine alla fine di febbraio 2017 per presentare i testi attuativi. Le norme in questione riguardano la riduzione di uffici ministeriali e delle autorità di controllo, l’organizzazione dei ministeri, il Pra (pubblico registro automobilistico) e le semplificazioni in tema di sport.
E ora ci siamo: il Pra ha i giorni contati. Entro fine mese, il governo dovrebbe emanare il decreto legislativo che abolirà per sempre il Pubblico registro automobilistico, affidando tutti i suoi compiti alla Motorizzazione. Il tutto sotto il controllo del ministero. Si tratta, scrive il portale ‘laleggepertutti.it’, di una delle applicazioni della riforma della pubblica amministrazione prevista dal decreto Madia.
In particolare, in materia di autoveicoli, la legge prevede la riorganizzazione della tenuta dei registri sui beni come auto e moto, al fine della riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati relativi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli. Le funzioni svolte dagli uffici del Pra verranno trasferite al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Verrà introdotta un’unica modalità di archiviazione, finalizzata al rilascio di un documento unico contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi.
Con la definitiva cancellazione del Pra, il tanto utilizzato Pubblico Registro Automobilistico, le sue competenze passeranno prima alla Motorizzazione, mentre il registro delle auto non sarà più governato dall’Aci ma dal ministero dei trasporti.
Sembra probabile anche la nascita dell’Agenzia per il Trasporto stradale, che – rilevando le vecchie funzioni del Pra – si occuperà di tutti i rapporti con cittadini e imprese relativi a trasferimenti di proprietà, fermi amministrativi, ipoteche, patenti, abilitazioni, ma anche riscossione delle imposte, sicurezza stradale, omologazioni, conducenti, infomobilità e documentazione varia. In sintesi, l’Agenzia diventerà l’interfaccia principale per tutta la burocrazia stradale ed avrà sede a Roma. A ciò dovrebbe corrispondere inoltre una riorganizzazione dell’Aci con riduzione delle relative competenze.
Il futuro decreto istituirà un documento unico di circolazione delle auto e definirà i termini dell’interazione tra le banche dati del Pubblico registro automobilistico e della Motorizzazione. Il provvedimento sancirà il passaggio del Pra (oggi in capo all’Aci) al ministero dei Trasporti e a dettare le nuove regole per il documento unico (circolazione e proprietà). Le banche dati di Aci e Motorizzazione civile dovrebbe diventare più “interoperabili”. Significa che sopravvivranno tutte e due le strutture e che, al massimo, dovranno collegare i propri dati per arrivare al documento unico.