Da ieri è entrato in vigore il decreto 27 settembre 2017 del Ministero dell’Ambiente, recante “Criteri ambientali minimi per l’acquisizione di sorgenti luminose per l’illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica, l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica”. E’ quindi abrogato il decreto del dicembre 2013, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2014.
Il nuovo provvedimento si suddivide in diversi ambiti che riguardano l’innalzamento delle prestazioni richieste in materia di efficienza energetica, durata e affidabilità degli impianti, approfondimento degli temi riguardanti l’inquinamento luminoso, nonché l’aspetto sociale connesso agli appalti pubblici.
Le modifiche ai Criteri ambientali minimi (Cam) si riferiscono perciò all’efficienza energetica, alla curabilità e al tasso di guasto di tutti i corpi illuminanti, come pure alle prestazioni degli apparati attraverso l’aggiornamento di due indicatori. Le funzionalità richiesta è differenziata a seconda delle zone da illuminare, tanto da adattarsi a ogni esigenza.
Una valutazione d’insieme prevede che la sostituzione di tutti i vecchi impianti d’illuminazione pubblica porterà un risparmio economico di circa 500 milioni di euro l’anno per gli Enti locali, nonché una riduzione significativa dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti.
Entro il mese di dicembre 2017 sarà presentata una scheda tecnica di aggiornamento riferita ai criteri del servizio di gestione degli impianti d’illuminazione pubblica al fine di migliorarne la gestione, ottimizzarne la manutenzione e, dove possibile, il recupero degli apparati in dismissione.
Una migliore qualità della luce in città con un minore impatto sui cittadini è l’obiettivo del decreto, che aggiorna i Criteri ambientali minimi (Cam) sull’efficienza nelle sorgenti luminose come lampade e Led, per apparecchiature come gruppi ottici e alimentatori, oltre che per l’affidamento del servizio di progettazione dell’impianto di illuminazione pubblica.
I Led agiscono nel pieno rispetto della normativa RoHS, in quanto non contengono materiali tossici o dannosi per l’ambiente e per la salute. Queste sorgenti non determinano alcuna emissione di raggi UV e IR. La nuova tecnologia consente poi una facile e affidabile regolazione del flusso luminoso; la temperatura di colore resta invariata e la luce non subisce alcuna alterazione visibile. In virtù della sua lunga durata, infine, l’uso della sorgente Led garantisce un taglio sostanziale dei costi di manutenzione.