Il consiglio dei ministri ha dato il via libera preliminare (ora serve il parere delle commissioni parlamentari) a cinque decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione targata Marianna Madia, che così arriva al traguardo dopo numerosi e gravi intoppi. Uno dei provvedimenti approvati sancisce la nascita del documento unico per l’auto che sostituirà certificato di proprietà e libretto di circolazione.
Via libera dal Consiglio dei ministri, dunque, al Documento unico di proprietà degli autoveicoli. Il decreto, si legge nella nota del Cdm, razionalizza i processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. A tal fine si prevede che la carta di circolazione, redatta su modello europeo, diventi il documento unico di circolazione e di proprietà degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi ricadenti nel regime dei beni mobili registrati. Il rilascio del documento unico, che sostituisce i due documenti attualmente previsti, è effettuato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ferma restando la responsabilità, in capo a ciascuna amministrazione (Ministero e Pubblico registro automobilistico-PRA) dei dati in esso contenuti. Le carte di circolazione e i certificati di proprietà, anche in formato elettronico, già rilasciati mantengono la loro validità fino a che non intervenga una modifica dei dati dei veicoli che richieda l’emissione di una nuova carta di circolazione.
Il cdm ha approvato un decreto sul documento unico di circolazione “che ha una importanza strategica per il cittadino”, ha detto la Madia. “Perché oltre al libretto di circolazione bisogna avere il certificato di proprietà? Ecco, ci sarà un solo documento e quindi dal giugno 2018” arriverà “una semplificazione che percepiranno i cittadini nella loro vita quotidiana”. Prevista una tariffa unica di 35 euro per l’immatricolazione, al netto dei bolli, con risparmi che stando alla relazione tecnica vanno dai 34,20 euro per le immatricolazioni ai 18,20 per i passaggi di proprietà, che rappresentano la maggior parte delle transazioni.