Codice del Terzo settore, impresa sociale e cinque per mille, sono stati approvati in via definitiva dal Consiglio dei ministri, dopo un confronto costruttivo con le Commissioni delle due Camere, che ha consentito di migliorare il testo e rispondere ad alcune esigenze largamente diffuse. Una riforma che riguarda oltre 300.000 organizzazioni associative, cooperative e di volontariato e che coinvolge più di sei milioni di cittadini che dedicano tempo all’impegno volontario. Un piano per dare impulso alla crescita del Terzo settore, che sia trasparente, efficace e capace di affrontare nuove sfide. La normativa mette a disposizione risorse pari a 190 milioni di euro investiti in nuovi incentivi fiscali, come ad esempio: la nascita di un fondo progetti innovativi, sviluppo del Social bonus, lancio dei Titoli di solidarietà, un incremento della dotazione del Fondo per il Servizio civile in modo da accrescere, anche per il 2018, i posti disponibili per i giovani che desiderino farlo.
Un ruolo essenziale nella nuova regolazione sarà incentrato sul Registro unico del Terzo settore, gestito e aggiornato dalle Regioni, ma che utilizzerà un’unica piattaforma nazionale. L’obiettivo è il superamento della frammentazione e dell’opacità dei troppi registri oggi esistenti. Con il decreto sull’impresa sociale il nostro Paese si dota di una normativa che amplia ambiti di attività (commercio equo, alloggio sociale, nuovo credito, agricoltura sociale ecc…).
Nel mese di luglio prenderà altresì il via il Fondo di garanzia per il Credito agevolato, dedicato proprio alle imprese sociali, che avrà una dotazione di 200 milioni di euro. Con questo provvedimento il Governo intende investire sull’innovazione sociale, per rispondere ai bisogni legati all’invecchiamento della popolazione, all’integrazione dei migranti, allo sviluppo della formazione permanente e all’inclusione dei cittadini più vulnerabili.
Il decreto relativo al cinque per mille porta, infine, a compimento la riforma strutturale iniziata con la Legge di Bilancio 2015, che ha attribuito risorse in modo stabile per oltre 500 milioni l’anno. Ora occorrerà accelerare i tempi di erogazione, introdurre i criteri innovativi nel riparto delle risorse e rendere trasparente l’utilizzo dei fondi da parte dei beneficiari