Il Governo vara alcuni disposizioni e incentivi per lo sviluppo per il Sud. Pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale” n. 141 del 20 giugno 2017 il decreto-legge n. 91/2017, recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”. Obiettivo del provvedimento, introdurre con una certa urgenza nuovi strumenti volti a sostenere la crescita economica e occupazionale del Meridione, anche attraverso l’individuazione di nuovi incentivi per i giovani imprenditori privi di mezzi finanziari propri per avviare un’attività. Il “decreto Sud” segue quello dello scorso dicembre (decreto Mezzogiorno n. 243/2016), con il quale il Governo ha avviato una campagna di aiuti ad alta intensità per il rilancio del Mezzogiorno. Il testo normativo si suddivide in 4 Capi, per un totale di 17 articoli, che – grazie a significative risorse aggiuntive – si rivolgono nello specifico ai giovani imprenditori del Sud e a particolari aree economiche speciali. Tra le misure più rilevanti ricordiamo: “Resto al Sud”, una misura rivolta ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che non dispongono di mezzi propri per avviare un’attività propria; l’istituzione delle Zes, zone economiche speciali, che si concentreranno nelle aree portuali e nelle aree a esse economicamente collegate, alle quali verranno riservate agevolazioni fiscali aggiuntive, rispetto al regime ordinario del credito d’imposta al Sud.
Infine, da segnalare anche l’introduzione di strumenti di velocizzazione degli investimenti pubblici e privati, la semplificazione delle procedure adottate per la realizzazione degli interventi dei Patti per lo sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno e la proroga al 31 luglio 2018 del termine per gli investimenti che possono godere dei benefici fiscali previsti dalle disposizioni sull’Iperammortamento. Immediate le reazioni positive manifestate dalla Regione Abruzzo per bocca di Dino Pepe, assessore alle Politiche Agricole, che ha esaltato soprattutto l’istituzione delle Zone economiche speciali. “Guardiamo con interesse a questa norma – ha detto – non solo perché l’Abruzzo possiede aree portuali che hanno bisogno di essere potenziate, ma soprattutto perché, le politiche avviate dal governo regionale, puntano con determinazione ad attrarre nuovi investitori”.