Via libera dell’Aula del Senato al disegno di legge contro gli sprechi alimentari con 181 sì, 2 no e 16 astenuti. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, diventa definitivo.
Ma ecco che cosa prevede l’articolato definitivo della legge. Innanzitutto, l’obiettivo è ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti, favorendo il recupero e la donazione di tutte le eccedenze a fini di solidarietà sociale e promuovendo il riuso e il riciclo. Un obiettivo che la legge raggiunge rendendo più fluido, agevolando anche con nuove risorse e semplificando il sistema che ha come principali protagonisti Onlus, grande distribuzione, organizzazioni agricole, imprese.
L’idea di fondo è che le eccedenze alimentari (per esempio gli alimenti invenduti per carenza di domanda o ritirati dalla vendita perché rimanenze di attività promozionali) e gli alimenti recuperati (prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per motivi commerciali o estetici o perché prossimi alla data di scadenza, nel rispetto rigoroso delle misure di conservazione) non sono rifiuti, ma cibo “buono” che può essere utilizzato per chi ne ha bisogno. Le norme favoriscono anche il recupero e la “donazione” dei prodotti farmaceutici (sempre nel rigoroso rispetto delle misure di conservazione e validità) e la ricerca sul confezionamento dei prodotti alimentari per limitare gli sprechi e ridurre le eccedenze e i rifiuti.
Sul versante economico, il testo stanzia risorse specifiche (3 milioni di euro per il 2016, e almeno altri 2 milioni per il 2017 e il 2018, articoli 10 e 11) e insiste sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica. Per esempio, chi dona (inclusi i soggetti della grande distribuzione) non solo potrà fare una dichiarazione consuntiva a fine mese – attualmente va fatta 5 giorni prima della cessione – ma avrà agevolazioni fiscali e potrà ottenere uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato (articoli 14 e 16). Per un quantitativo donato inferiore ai 15mila euro è poi possibile non effettuare dichiarazioni. La legge amplia anche le categorie dei prodotti che possono essere cedute agli indigenti, includendo anche i prodotti farmaceutici. Le associazioni di volontariato potranno anche recuperare i prodotti che rimangono a terra durante la raccolta, sempre a sostegno degli indigenti. E’ prevista inoltre la possibilità (articolo 6) di distribuire beni alimentari confiscati che oggi esiste già ma è a discrezione dei magistrati.
Il provvedimento rifinanzia con 2 milioni di euro il Fondo già esistente per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti (che opera da un paio di anni, con risorse inferiori, mettendo insieme grande distribuzione, industria, enti caritativi e organizzazioni agricole) e istituisce presso il Ministero dell’agricoltura un nuovo Fondo con dotazione di 3 milioni di euro dal 2016 al 2018 (un milione per ogni anno) per finanziare progetti innovativi sulla riduzione degli sprechi, con particolare attenzione alla produzione di imballaggi riutilizzabili o riciclabili (il cosiddetto packaging intelligente antispreco articolo 10). Un altro milione di euro all’anno a partire dal 2017 viene destinato al Fondo del Ministero dell’ambiente sulla riduzione dei rifiuti alimentari.
“Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, nonostante siano ancora oggi di proporzioni inaccettabili: 12 miliardi di euro solo nel nostro Paese. Con questa norma ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi”. Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina commenta l’approvazione, in via definitiva, oggi al Senato della legge contro gli sprechi alimentari e farmaceutici attraverso la donazione e distribuzione per fini di solidarietà sociale.
Questa legge, sottolinea il ministro Martina, “è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. L’abbiamo presentata lo scorso anno nel nostro “Piano SprecoZero” proprio durante l’Esposizione universale ed è una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano”. Tra gli obiettivi principali della norma ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti. Allo stesso tempo si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e all’educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari. “È molto importante – conclude Martina – il rafforzamento del Tavolo Indigenti del nostro Ministero, che ora potrà diventare un vero e proprio laboratorio operativo per ridurre gli sprechi e aumentare l’assistenza ai più bisognosi. Un modello che ci rende unici in Europa e che punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca. Un ringraziamento va a tutti i parlamentari per l’attenzione che hanno dato a questa legge e in particolare a Maria Chiara Gadda che ha lavorato con passione in questi mesi al provvedimento”.