Il Senato ha approvato questo martedì 2 agosto con 165 voti favorevoli e 96 voti contrari la questione di Fiducia chiesta dal Governo sul decreto legge sugli Enti Locali, il quale quindi è stato approvato definitivamente, dopo che analogo testo era passato dalla Camera.
Il testo, che non è stato modificato rispetto alla prima lettura della Camera che c’è stata il 21 luglio scorso, è stato così convertito in legge.
Il provvedimento contiene misure importanti per i bilanci degli enti locali, fondi per le famiglie delle vittime dell’incidente ferroviario in Puglia, la sospensione dell’addizionale comunale sulle tasse d’imbarco e la possibilità di nuove assunzioni negli asili nido anche per i Comuni che hanno sforato il patto di stabilità interno nel 2015.
Il testo interviene sulle sanzioni a carico degli Enti locali che non hanno rispettato il Patto di stabilità interno per il 2015, con una misura inizialmente prevista solo per le Città metropolitane e le Province e poi estesa ai Comuni nel passaggio alla Camera. La sanzione, che consiste nella riduzione delle risorse del Fondo sperimentale di riequilibrio, viene infatti disapplicata nei confronti delle Città metropolitane e delle Province e ridotta nel caso dei Comuni che non hanno rispettato il Patto.
Inoltre, la legge di conversione riassegna ai Comuni le disponibilità residue degli accantonamenti prudenziali 2015 e dal Fondo per il rimborso della Tasi per l’abitazione principale, distribuendole sulla base della differenza tra le capacità fiscali e i fabbisogni standard delle amministrazioni.
Prevista poi l’istituzione di un ‘Fondo per i contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti‘, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016-2019, per evitare il dissesto finanziario di Comuni che si trovino a dover sostenere spese connesse a sentenze di risarcimento conseguenti a calamità naturali o cedimenti strutturali verificatisi prima dell’entrata in vigore del decreto-legge, il cui onere sia superiore alla metà del proprio bilancio di parte corrente come risultante dai rendiconti dell’ultimo triennio.
La legge mira inoltre ad assistere i Comuni colpiti terremoti o da altre calamità, riducendo in maniera graduale, e non direttamente dall’anno prossimo, i tagli ai trasferimenti statali da cui finora sono stati esentati alla luce dell’emergenza.
Tra questi vi è il Comune dell’Aquila, cui viene assegnato un contributo straordinario, per l’esercizio 2016, a copertura delle maggiori spese e delle minori entrate, in relazione alle esigenze connesse alla ricostruzione a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Le risorse stanziate ammontano a 18,5 milioni di euro, di cui 16 milioni per il Comune dell’Aquila e 2,5 milioni per gli altri Comuni del cratere sismico (grazie all’intervento della Camera che ha incrementato quest’ultima dotazione di un milione di euro).
Per facilitare il risanamento degli Enti locali in stato di dissesto finanziario, tramite la concessione di anticipazioni di liquidità, si prevede un contributo triennale (dal 2016 al 2018) per un massimo di 150 milioni annui a favore dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane che hanno dichiarato il dissesto dal 1° settembre 2011 al 31 maggio 2016, e un contributo biennale (dal 2019 al 2020) di pari importo massimo annuo per gli enti che hanno dichiarato il dissesto dal 1° giugno 2016 al 31 dicembre 2019. Inoltre, durante l’esame a Montecitorio è stato prolungato di un anno il periodo per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio da parte dei Comuni dissestati.