Corte costituzionale: improcedibilità per espulsione rilevabile solo prima dell’udienza preliminare

La Corte costituzionale, con la sentenza numero 187 depositata oggi, ha confermato la legittimità dell’articolo 13, comma 3-quater, del Testo unico sull’immigrazione. La norma stabilisce che, se un immigrato è stato espulso e non è ancora stato emesso il provvedimento che dispone il giudizio, il giudice può dichiarare il non luogo a procedere.

Secondo la Consulta, il legislatore ha ragionevolmente fissato come termine per rilevare questa speciale condizione di improcedibilità l’emissione del decreto che dispone il giudizio a seguito dell’udienza preliminare. Una volta superata questa fase, l’interesse dello Stato a proseguire il processo per accertare eventuali responsabilità penali prevale su quello a evitare il reingresso dell’imputato, già espulso, per esercitare il diritto di difesa.

Diversamente, se non c’è stata udienza preliminare, ad esempio nel caso di citazione diretta a giudizio, il giudice può comunque rilevare d’ufficio la condizione di improcedibilità per espulsione, prima dell’emissione del decreto che dispone il giudizio.

Fonte: Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale