Fumo di Londra? no, non è il famoso colore, variante del grigio cenere. E non è neanche la livida coltre di nebbia che contraddistingue da sempre l’atmosfera della capitale britannica. È proprio smog quello che, da tanti anni, soffoca ormai tutti i quartieri di Londra.
Secondo i risultati di una ricerca commissionata dalla Greater London Authority, quasi il 95% della popolazione londinese – che equivale a dire circa 8 milioni di residenti nella capitale britannica – vive in zone in cui l’inquinamento supera la soglia di rischio per la salute. In tutti i quartieri londinesi, infatti, i livelli delle polveri sottili PM 2,5 – molto pericolose per la salute – vanno ben oltre i limiti fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità.
In tutti i quartieri di Londra, dunque, i livelli delle polveri sottili PM 2,5 (le più pericolose per la salute) superano i limiti fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Nel centro, il livello medio annuale di PM 2,5 è quasi il doppio del livello massimo tollerabile indicato dall’OMS (10 mg per metro cubo).
“E’ disgustoso sapere che neanche un quartiere di Londra soddisfi gli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità – ha commentato il sindaco di Londra, Sadiq Khan -. Dobbiamo vergognarci che i nostri giovani, la prossima generazione di londinesi, siano esposti a queste minuscole particelle di polvere tossica, che danneggiano seriamente i loro polmoni e accorciano la loro aspettativa di vita. Capisco che sia davvero difficile per i londinesi, ma è per questo che ritenevo così importante rendere pubbliche queste informazioni, così che la gente davvero comprendesse le dimensioni della sfida che abbiamo davanti a Londra”.
Allo studio misure per combattere il fenomeno, dalla riduzione dell’uso delle stufe a legna, che dovrebbero essere bandite nelle aree urbane con scarsa qualità dell’aria, alla limitazione di emissione per le imbarcazioni sulle vie navigabili della capitale e anche per veicoli pesanti come escavatori e bulldozer.