La Spending Review entra nel vivo: partono oggi, con la pubblicazione del decreto del Mef in Gazzetta ufficiale, i prezzi di riferimento per 34 convenzioni Consip a cui la pubblica amministrazione si dovrà attenere per l’acquisto di autovetture di pubblica sicurezza, l’energia elettrica, le fotocopiatrici, i pc portatili e i tablet, gli aghi e siringhe.
Dal prossimo 9 agosto anche gli enti locali avranno l’obbligo di ricorrere ai soggetti aggregatori per l’acquisto di beni e servizi, così come previsto dal dpcm del 24 dicembre dello scorso anno. I servizi di spesa comune per cui scatta l’obbligo sono: guardiania, vigilanza armata, pulizia immobili, manutenzione immobili, manutenzione immobili ed impianti, facility management immobili. La data è stata ricordata nel corso del convegno “Acquisti trasparenti” al Mef. Lo stesso obbligo esiste già per il resto della p.a. per l’acquisto di beni sanitari.
Di fatto, si potenzia il ruolo delle Convenzioni Consip per l’acquisto di beni e servizi della Pa: il decreto, previsto dalla legge di stabilità per il 2016, è un importante strumento per rafforzare l’adesione alle Convenzioni Consip da parte delle amministrazioni, in quanto limita ulteriormente la loro possibilità di procedere ad acquisti autonomi, che spesso viene giustificata a seguito di una presunta diversità tra i beni e servizi in convenzione e quelli di interesse.
“Il risparmio, stimato in legge di stabilità in 200 milioni in via prudenziale, è oggi previsto in oltre un miliardo”, ha spiegato il capo gabinetto del Mef, Roberto Garofoli.
La definizione del prezzo dipenderà dall’insieme delle caratteristiche indicate per tutte le Amministrazioni obbligate a ricorrere alle convenzioni Consip.
Solo in caso di esigenze specifiche che non sarebbero soddisfatte dalle caratteristiche previste dal Decreto potranno ricorrere ad acquisti in autonomia.
Le altre amministrazioni per le quali non vige l’obbligo di utilizzare le convenzioni Consip devono comunque rispettare questi prezzi benchmark per gli acquisti autonomo di beni e servizi.
Dal 9 agosto è prevista inoltre l’estensione dell’obbligo di acquisto attraverso i ‘soggetti aggregatori’ delle categorie merceologiche di spesa comune anche agli Enti Locali: una spesa valutata intorno ai 3 miliardi per guardiani, vigilanza armata, pulizia degli immobili, manutenzione di impianti e immobili, ‘facility management’ degli immobili.
Soddisfatto il Codacons: “Dalla benzina ai computer, passando per telefonini e carta, gli enti pubblici centrali e locali sono riusciti finora ad eludere con facilità le convenzioni acquistando a prezzi ben superiori rispetto a quelli stabiliti dalla Consip – denuncia il Presidente Marco Maria Donzelli – In base ai conti elaborati dal Codacons su dati del Tesoro, gli enti pubblici arrivano a spendere il 13,6% in più per i carburanti, il 25,8% in più per un personal computer, il 22,6% in più per la telefonia, il 38% in più per una fotocopiatrice, fino ad arrivare al 68,2% in più di spesa per una stampante. La strada per ridurre gli sprechi è ancora molto lunga: occorre tagliare gli sperperi in tutti gli acquisti pubblici e azzerare i 30 miliardi di euro sprecati ogni anno, soldi che vengono ingiustamente sottratti alla collettività” ha concluso Donzelli.