“E’ arrivato il momento di dire con molta chiarezza e senza giri di parole che se gli attentatori venivano verosimilmente dagli stessi luoghi che oggi venivano colpiti, ciò significa che la minaccia è globale ma che i killer sono anche locali”. Lo ha detto ieri il premier Matteo Renzi in conferenza stampa. ”Parlo da padre e da presidente del Consiglio, non gliela daremo vinta ai terroristi. Il nemico dunque non è solo quello lontano da noi, il nemico si nasconde anche nel cuore delle città europee, nelle periferie delle nostre capitali. Vive protetto dentro certe zone urbane da un atteggiamento di omertà. Occorre dunque un progetto di sicurezza senza quartiere, senza sosta, senza tregua. Occorre – ha detto – anche un progetto culturale, sociale e politico. Sconfiggeremo’ i terroristi – ha poi promesso Renzi, ma ha anche avvertito: ”Ma servirà tempo, forse mesi, anni”. Secondo il presidente del Consiglio, “l’Unione europea deve andare fino in fondo per sconfiggere il terrorismo. Serve una struttura unitaria di sicurezza e di difesa – ha aggiunto e ha spiegato – Per prevenire la minaccia dell’Isis e combatterla con efficacia è necessario un patto comune europeo. Non è il tempo degli sciacalli, né delle colombe, ma ‘serve un patto europeo’ per contrastare il terrorismo e l’Isis – ha ribadito –
Oggi i terroristi hanno colpito Bruxelles, non sfugge il significato simbolico di questo attacco. Gli attentati si sono verificati a qualche centinaio di metri dal luogo dove si riuniscono i capi di Stato e di governo Ue. A qualche centinaio di metri dalle sedi delle istituzioni europee. Hanno colpito il Belgio, ma hanno colpito la capitale dell’Ue”.