Tremila Sindaci dei piccoli Comuni italiani hanno incontrato ieri, a Roma, i vertici di Poste Italiane. Un incontro importante che ha visto riaprirsi il dialogo fra il sistema degli enti locali e una delle più rilevanti strutture di servizio strategico per il Paese. Ne sono scaturiti chiarimenti e impegni positivi per lo sviluppo dei nostri territori. Il giorno dopo è utile fare il punto su ciò che è accaduto. L’Ad di Poste, Matteo Del Fante, ad esempio, ha preso ufficialmente “dieci impegni per i Comuni e per il nostro Paese”, con la promessa di renderne conto tra un anno. Il primo impegno: “In tutti i piccoli Comuni non chiuderà più nessun ufficio postale”. Massimo Castelli, coordinatore dei piccoli Comuni, a sua volta ha replicato: “Oggi siamo protagonisti. Di solito di noi si parla solo quando siamo colpiti da terremoti o alluvioni. Che difficoltà farci ascoltare: per noi le istituzioni sono sorde. Ma questa è l’occasione per un patto: più dialogo, ritrovare fiducia reciproca. Pochi punti di riferimento: Il parroco, il carabiniere, l’ufficio postale e il postino. Ed esperienze impensabili per chi vive in città: Digitalizzazione? In alcuni dei nostri Comuni non c’è la telefonia mobile, a volte neanche il telefono fisso e il segnale Tv”.
Sono intervenuti, ovviamente, anche i presidenti dell’Anci e dell’Uncem. “Quello che importa è che tutti i Sindaci, dei piccoli Comuni come di quelli grandi, indossino sempre sul petto e sul cuore, con orgoglio, la fascia tricolore. I Comuni che amministrate saranno piccoli, ma la battaglia per la tutela delle vostre comunità è enorme e riguarda il destino del Paese intero”. E ancora: “I Comuni sono un’infrastruttura essenziale per il rilancio del nostro Paese e hanno bisogno di semplificazione amministrativa, riordino della governance, e dell’attuazione della Legge Realacci”.
Particolare apprezzamento ha mostrato la platea dei primi cittadini nei confronti delle parole arrivate, con un saluto scritto, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “I Comuni meno densamente abitati sono lo specchio dell’Italia e nessuno di loro è ‘piccolo’ perchè tutti rispecchiano i valori della Repubblica e della Costituzione. C’è un’assoluta necessità di strategie capaci di ridurre il divario esistente in troppi ambiti. Essere distanti – avverte il Capo dello Stato – non può rappresentare una condanna o una penalizzazione”.
A ruota, ha parlato il Governo. Sono intervenuti il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro Giulia Bongiorno, il sottosegretario Laura Castelli. Sull’onda di Mattarella, è ritornato in campo Matteo Del Fante mettendo sul tavolo proposte chiare e incisive: “Siamo qui oggi per iniziare una coraggiosa inversione di tendenza. Vogliamo dare il segnale concreto di essere disposti a un dialogo diverso, una svolta rispetto a un passato in cui il rapporto con i piccoli Comuni è sempre stato anche difficile per alcuni punti di vista”. E ai Sindaci ha così promesso: “Dovete e potete contare su Poste e sulle azioni che farà per rendere le vostre comunità e i nostri servizi i più efficienti possibili. Il piano in dieci punti, finanziato nell’ambito dei 500 milioni l’anno d’investimenti già annunciati al mercato con il piano industriale lo scorso febbraio, è d’impatto. Nessun ulteriore arretramento per la rete di uffici e nuovi servizi per i soli 254 Comuni dove Poste non ha uno sportello – ha confermato – come gli Atm per il prelievo automatico di denaro e i principali servizi postali “a domicilio” tramite i portalettere, senza costi aggiuntivi, o anche con “punti Poste” presso le tabaccherie”. Del Fante poi annunciato anche “un ufficio centrale dedicato ad accogliere e gestire tutte le istanze che vengono dal territorio”. Ma non basta. Ha promesso pure WiFi gratuito negli uffici di tutti i piccoli Comuni e il servizio di Tesoreria, offerto in partnership con Cdp, in territori dove molte banche sono andate via. E ancora: più sicurezza negli uffici postali con la videosorveglianza interna e esterna, l’abbattimento dell’80% delle barriere architettoniche entro il 2020, immobili pronti a ospitare gratuitamente iniziative di solidarietà sociale, e servizio rafforzato nei Comuni turistici. Insomma, una messe notevole di promesse e d’impegni che, se effettivamente realizzati, farà la differenza nei nostri territori.