Realizzata con lo stile delle storie di Instagram, l’iniziativa proseguirà per un mese su stampa, web, tv e radio e sui canali social dell’Istituto, ha come testimonial C. Narduzzi e L. Puglisi, due assistiti che dopo aver subito un grave infortunio hanno potuto riprendere la propria attività grazie al sostegno dell’Istituto. L’obiettivo della campagna è informare e sensibilizzare i datori di lavoro, i lavoratori e le parti sociali sulle iniziative predisposte per garantire agli assistiti la continuità lavorativa o l’inserimento in una nuova occupazione.
L’Istituto finanzia progetti personalizzati di reinserimento lavorativo, elaborati dall’equipe multidisciplinare Inail o proposti dal datore di lavoro, con contributi a fondo perduto fino a un massimo di 150mila euro: agli interventi per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro sono destinati fino a 135mila euro, mentre il tetto fissato per gli interventi di formazione è pari a 15mila euro. Per assicurare la conservazione del posto l’Inail rimborsa al datore di lavoro il 60% della retribuzione corrisposta al disabile da lavoro nel periodo che intercorre tra la data di manifestazione della volontà di attivare il progetto personalizzato fino alla sua realizzazione, per un periodo massimo di un anno.
“Il reinserimento lavorativo dopo un infortunio o una malattia professionale, ha sottolineato il presidente dell’Istituto F. Bettoni, è tra gli obiettivi prioritari delle politiche dell’Inail per la tutela dei lavoratori. Le importanti novità normative e regolamentari introdotte hanno semplificato l’iter di attivazione di questi interventi incrementando sia il numero dei progetti personalizzati sia le risorse impiegate, che nel 2019 hanno superato i 2,2 milioni di euro”. Per la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali N. Catalfo, “la scelta dell’Inail di realizzare questa campagna nel momento attuale è particolarmente lungimirante. Il mondo della disabilità, infatti, rischia di pagare il prezzo più alto della crisi economica e occupazionale che stiamo vivendo. Insieme alle misure per la gestione e il contenimento del virus, alle quali l’Istituto sta fornendo un contributo determinante, è importante portare avanti le iniziative già avviate per garantire a tutti il diritto al lavoro”. La nuova campagna prosegue la linea narrativa delle #storiediprevenzione, che presentano gli esempi virtuosi di aziende che hanno scelto di investire in sicurezza e della campagna contro gli infortuni domestici #perunavoltapensoame.
A fare da testimonial due dei protagonisti delle “Belle storie Inail”, la serie di videointerviste con cui l’Istituto ha scelto di raccontare i percorsi di vita e rinascita di alcuni infortunati sul lavoro che si sono reinseriti nella società grazie all’assistenza delle equipe multidisciplinari Inail.
C. Narduzzi, imprenditore agricolo di Caporiacco, in provincia di Udine, ha perso la gamba sinistra in un incidente sul lavoro avvenuto nel 2015, dopo due mesi in coma farmacologico e un lungo periodo di riabilitazione, ha trovato la forza di ricominciare ed ha potuto raggiungere il suo obiettivo attraverso un progetto personalizzato elaborato dall’equipe multidisciplinare dell’Istituto, che ha permesso di eseguire gli interventi di adeguamento dei trattori che utilizza nella sua azienda.
L. Puglisi cinque anni fa ha perso la mano sinistra in seguito a un incidente avvenuto nel suo pastificio di Palazzolo Acreide in provincia di Siracusa. Il suo reinserimento lavorativo è stato possibile grazie alle protesi mioelettriche messe a disposizione dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio e all’installazione nel suo laboratorio di una nuova macchina per la produzione della pasta adattata alle sue esigenze, fornita dall’Istituto tramite un progetto personalizzato.
Fonte: Forum PA – Inail