La Corte dei conti, sez. regionale di controllo per la Regione Piemonte, con la Deliberazione 19/2/2025 n. 21, ha stabilito che la disciplina degli incarichi libero-professionali non prevede procedure differenziate a seconda dell’importo della prestazione.
La disciplina degli incarichi, infatti, secondo i giudici contabili, a differenza di quanto previsto dal vigente codice dei contratti pubblici relativamente agli appalti di servizi, non prevede procedure selettive differenziate a seconda dell’importo della prestazione, e che l’obbligo di disciplinare e rendere pubbliche le “procedure comparative per il conferimento di incarichi di collaborazione” non sorge in riferimento a soglie quantitative di importo del corrispettivo, ma risulta generalizzato. Deve pertanto riaffermarsi che “la natura meramente occasionale della prestazione o la modica entità del compenso (quand’anche equiparabile a un rimborso spese) non possono comunque giustificare una deroga alle ordinarie regole di pubblicità, trasparenza e parità di trattamento nell’assegnazione dell’incarico, e perciò risulta illegittima la previsione di affidamenti di incarichi senza procedura comparativa, al di sotto di una soglia individuata in valore monetario.