Il triste bilancio degli incidenti stradali in Italia, nei quali, sempre più spesso, sono coinvolti giovani, si fa sempre più grave.
Già dall’analisi dei dati sull’incidentalità Aci-Istat per il 2015, diffusi lo scorso 7 novembre, emergeva come, per la prima volta in Italia dal 2001, le vittime di incidenti stradali sono tornate a crescere del 1,4% rispetto al 2014. I decessi sono stati infatti 3.428 e un aumento percentuale del 6,4% ha riguardato anche i feriti gravi, 16.000 contro i 15.000 del 2014.
L’Italia si guadagna così un infelice primato per l’incidentalità stradale, con un tasso di mortalità pari al 56,3 a fronte della media europea del 52,0.
Dai dati statistici relativi al 2015 emerge la fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti stradali è quella tra i 20 ed i 24 anni con 282 morti, seguita dalla fascia tra i 15 ed i 19 anni con 151 morti; si sono poi registrati 13 morti nella fascia di età 10-14 anni, 10 nella fascia 5-9 anni e 17 nella fascia 0-4 anni.
La Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri segnalano che, dal 1 gennaio 2016 al 25 dicembre 2016, si sono verificati una serie di incidenti stradali nei quali si sono spezzate 61 giovani vite.
Il fatto che si registrino ancora parecchi incidenti nei quali siano coinvolti bambini e adolescenti sino ai 14 anni di età, ci allontana dal ‘Vision Zero’ stabilito dal Piano Nazionale Sulla Sicurezza Stradale Orizzonte 2020, elaborato dal Mit. Seguendo il principio che “Sulla strada: Nessun bambino deve morire”, il piano stabilisce come l’obiettivo di lungo termine debba essere quello di azzerare il numero di bambini che muoiono sulle strade italiane entro il 2020. Questo obiettivo dalla forte valenza sociale traccia un nuovo percorso per il miglioramento della sicurezza stradale in Italia.
Realizzare un sistema stradale sicuro, caratterizzato da elementi e regole che consentano a ogni bambino di circolare nella massima sicurezza è l’impegno richiesto per migliorare il sistema nel suo complesso. È assolutamente necessario salvaguardare e proteggere i più giovani a bordo delle autovetture, attraverso l’utilizzo di idonei sistemi di ritenuta ed il rispetto delle norme di sicurezza.
Anche se la stima preliminare Aci-Istat per il 2016, diffusa il 19 dicembre scorso, evidenzia, rispetto ai dati consolidati dello stesso periodo del 2015, una riduzione dello 0,8% degli incidenti con lesioni a persone, del 4,7% delle vittime e dello 0,5% delle persone ferite, il livello resta elevato e non in linea con quanto previsto dall’obiettivo europeo per il 2020 che prevede il dimezzamento del numero di vittime registrate nel 2010.