In questa lunga estate calda c’è un record negativo per quanto riguarda gli incendi boschivi. Gli ettari bruciati negli ultimi mesi sono, infatti, 74.965 e l’aggiornamento sui numeri continua ad allungarsi. Il 26 luglio Legambiente ha elaborato i dati raccolti dalla Commissione europea nell’ambito del progetto Copernico, che monitora i roghi del nostro Paese e del resto d’Europa. Secondo la banca dati, le regioni italiane più colpite sono la Sicilia, con 25.071 ettari distrutti dal fuoco e roghi in quasi tutte le province; la Calabria, con 19.224 ettari; la Campania, con 13.037 ettari; il Lazio, con 4.859 ettari; la Sardegna, con 3.512 ettari; la Puglia, con 3.049 ettari; la Liguria, con 2.848 ettari (di cui 2.455 ettari durante il periodo invernale); la Toscana, con 1.521 ettari; la Basilicata, con 572 ettari; l’Abruzzo, con 366 ettari; la Lombardia, con 270 ettari; le Marche, con 264 ettari; l’Umbria, con 221 ettari e il Piemonte, con 151 ettari distrutti dalle fiamme.
Il fuoco devasta ogni anno non solo le stesse regioni, ma addirittura le medesime aree territoriali. Quest’anno, ad esempio, con un’azione preventiva di vigilanza e controllo rafforzato, nelle province di Cosenza, Salerno, Trapani, Reggio Calabria, Messina, Siracusa, Latina, Napoli, Palermo e Caserta si sarebbero potuti salvare circa 47.559 ettari, ovvero il 63,44% di quanto è invece andato in fumo. Il fattore umano è di fondamentale importanza nell’attività di prevenzione. La maggiore percentuale di incendi è infatti riconducibile a comportamenti scorretti dell’uomo, sia volontari che involontari. L’azione mirata alla prevenzione può essere attuata attraverso: il controllo del territorio con una costante azione di monitoraggio dello stesso e delle diverse attività antropiche, sia produttive che ricreative; interventi specifici nell’ambito della selvicoltura, della manutenzione e della pulizia del bosco che vanno dalla riduzione della biomassa particolarmente combustibile alla rimozione delle sterpaglie. Le campagne di comunicazione sono inoltre fondamentali per sensibilizzare ed educare i cittadini al problema degli incendi boschivi, alla salvaguardia del bosco e per far conoscere i divieti, le limitazioni da osservare, le norme di buon comportamento da tenere nelle aree boschive e le misure di auto protezione da adottare in caso di incendio.
L’Italia ha un patrimonio silvestre unico, che copre attualmente il 36% della superficie territoriale nazionale. La Protezione civile calcola che negli ultimi 30 anni sia andato perso il 12% del patrimonio forestale del Paese. Tutto questo con inestimabili danni agli ecosistemi colpiti ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio. Le stime complessive fatte dall’ex Corpo forestale dello Stato, oggi confluito nell’Arma dei Carabinieri, in relazione ai danni ambientali provocati dai roghi nel 2016, hanno portato a calcolare 14 milioni di euro di danni, mentre i costi per l’estinzione sono stati quantificati in quasi 8 milioni di euro. Occorre ricordare che la maggior parte degli incendi boschivi è causata da comportamenti superficiali o spesso dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere determinante nel segnalare tempestivamente, al numero di soccorso del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco 115 o, dove attivato, al numero unico di emergenza 112, anche le prime sospette avvisaglie di un possibile rogo.