Insieme alle grandi questioni geopolitiche che assillano i potenti della Terra, i mutamenti climatici si confermano al centro dell’Agenda internazionale degli Stati e dei Governi. Crescita economica e ambiente, tuttavia, continuano a essere i poli di una contraddizione che appare insanabile. Se avanza l’una si deprime l’altro, e viceversa. Le emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte dal settore dell’energia aumenteranno nel 2018 per il secondo anno consecutivo, proprio a causa della crescita economica mondiale che richiede più energia alle centrali a combustibili fossili. Lo ha annunciato al quotidiano britannico Guardian il direttore dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), Fatih Birol. Dopo decenni di crescita, le emissioni si erano fermate fra il 2014 e il 2016, ma nel 2017 ha ripreso a salire dell’1,4%. “Quando guardo ai dati dei primi nove mesi dell’anno, mi aspetto che le emissioni di carbonio aumenteranno ancora – ha detto Birol al Guardian – Questa è davvero una brutta notizia per i nostri obiettivi sul clima. Avremmo bisogno di vedere una rapida discesa delle emissioni, ma non vediamo neppure emissioni stabili”. Secondo Birol, “l’inquinamento crescente da CO2 è il risultato dell’economia mondiale che spinge il consumo di carbone, petrolio e gas. I miglioramenti nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili non sono sufficienti per invertire questo trend”. Il direttore dell’Iea non ha ancora fornito i dati 2018 sulle emissioni, che verranno comunicati ufficialmente nel marzo 2019. Le sue previsioni pessimistiche arrivano il giorno dopo la diffusione del rapporto sul clima dell’Onu, il quale prevede che il riscaldamento globale sfonderà la soglia di +1,5 gradi dai livelli pre-industriali (l’obiettivo massimo dell’Accordo di Parigi) fra il 2030 e il 2052, se il trend delle emissioni continuerà con il ritmo attuale. Di conseguenza, il documento chiede agli Stati di cominciare subito a ridurre le emissioni e ad adottare tecnologie per riassorbire la CO2. Un rinnovato appello che, purtroppo, rischia di cadere parzialmente nel vuoto