L’esposizione di Ivano di Maria, allestita nella Sala Manica Lunga, fino al 29 gennaio da Cefa onlus, con il patrocinio del Comune del capoluogo emiliano ed il sostegno di Coop Alleanza 3.0 è stata allestita per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Una mostra che parla di confini, di ciò che separa e nello stesso tempo unisce “cum-finis”. Nel giorno dell’inaugurazione, gli scrittori Marcello Fois, Simona Vinci, Gabriella Germani e l’attore Alessandro Bergonzoni hanno letto brani di riflessione sul fenomeno migratorio, che negli ultimi anni ha assunto grandi dimensioni sociali ed economiche.
Nella nostra attualità, infatti, le migrazioni non sono un fenomeno limitato ad alcune aree del Pianeta, ma riguardano tutti i continenti assumendo una dimensione mondiale. I migranti non sono solo persone in cerca di un lavoro dignitoso o di migliorare la propria condizione di vita, ma uomini e donne, anziani e bambini costretti ad abbandonare le loro case con la speranza di salvarsi e di trovare altrove pace e sicurezza. Su questo sfondo sono in primo luogo i minori a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali. Fattori questi ai quali si associa anche la globalizzazione declinata nei suoi aspetti negativi, la corsa verso guadagni rapidi che comporta l’incremento di piaghe aberranti come il traffico di bambini e la privazione della fanciullezza, sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. La mostra fotografica bolognese rappresenta uno spunto d’analisi e riflessione sulla crescente dimensione del problema.