Il decreto trasparenza nella Pubblica Amministrazione è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Attraverso il provvedimento, che è il primo degli 11 decreti attuativi della riforma della PA , nasce, o meglio arriva anche in Italia, il Freedom information act (Foia), che permetterà un libero e più agevole accesso per i cittadini ai dati delle pubbliche amministrazioni. Il decreto recepisce le indicazioni delle Commissioni di Camera e Senato sul silenzio diniego e sull’assenza dei costi a carico dei cittadini per l’invio in forma digitale dei documenti. Dovrebbero anche essere state chiarite le eccezioni sollevate dal garante della privacy sul possibile contrasto con il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
Il Freedom information act è uno dei cavalli di battaglia del Ministro Madia che anche nei giorni scorsi ha ribadito l’importanza del provvedimento sulla trasparenza ricordando come ci “porterà a livelli di paesi più avanti di noi” e del quale è tornato a sottolineare l’importanza anche il commissario Anticorruzione, Raffaele Cantone e rappresenta soprattutto la pietra miliare di un cambiamento profondo di mentalità della concezione della p.a verso la trasformazione in una casa di vetro dove sarà più difficile l’annidarsi di inefficienza e corruzione.
In sintesi il decreto sulla PA ‘casa di vetro’ prevede che ogni cittadino possa accedere senza alcuna motivazione ai dati in possesso della pubblica amministrazione e che, non possa ricevere un diniego alla sua richiesta di informazioni se non motivato. L’accesso riguarda tutte le informazioni comprese quelle che riguardano l’affidamento di gare ed appalti. L’invio di documenti in via digitale dovrà essere gratis. In caso di un rifiuto inoltre il cittadino potrà fare ricorso. Un nodo riguarda quello delle limitazioni ai dati accessibili e cioè il confine tra trasparenza e privacy. Con il passaggio alle Commissioni di Camera e Senato è stata avanzata la richiesta di affidare all’Autorità anticorruzione la stesura delle linee guida per circoscrivere le eccezioni per l’accesso alle informazioni.