La Danimarca vuole sviluppare le prime “isole energetiche” a 30 anni dalla creazione della sua avanguardistica industria eolica, il Ministro per il clima, l’energia e i servizi pubblici Dan Jørgensen ha dichiarato che il Paese e l’Europa devono essere liberi dai combustibili fossili e per farlo la Danimarca continuerà la transizione aumentando la quota di rinnovabili; ma in che modo pensa di attuare i suoi piani? La Danimarca oggi ottiene l’energia attraverso parchi eolici offshore che forniscono energia alla rete costruendo “isole energetiche”, le turbine eoliche potranno essere collocate più lontano dalla costa in modo da distribuire meglio l’energia generata sia internamente che verso altri paesi, così le “isole energetiche” potranno instradare l’elettricità verso le aree che ne hanno più bisogno con un livello di efficienza energetica più elevato.
Il piano prevede 2 isole energetiche: la prima nel Mare del Nord che servirà come parco eolico offshore da 3 GW per arrivare a 10 GW, le turbine saranno molto grandi e installate al largo; la seconda isola sarà installata nel Mar Baltico e avrà una capacità di 2GW, corrispondente a 2 milioni di famiglie, entrambe posizionate a 20 km dalla costa. Il gestore danese della rete di trasmissione, Energinet, ha già commissionato gli studi sui fondali marini nelle 2 aree che ospiteranno gli impianti alfine di preservare l’ecosistema ambientale.
Il mix energetico danese ad oggi è dominato dall’energia eolica, nel 2021 il vento ha fornito la metà della produzione di elettricità a seguire bioenergia e combustibili fossili, ma data l’attuale situazione, il Ministro ha annunciato di voler cessare le importazioni di energia fossile dalla Russia.