Nel 2020 le emissioni di gas serra diminuiscono del 27% rispetto al 1990, passando da 520 a 381 mln. di tonnellate di CO2 e dell’8,9% rispetto al 2019, grazie alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili, all’incremento dell’efficienza energetica nei settori industriali e alla riduzione dell’uso del carbone, ma anche alla pandemia da che ha portato a un blocco delle attività.
Responsabili della metà delle emissioni di gas climalteranti sono i settori della produzione di energia e dei trasporti che mostrano una diminuzione del 16,4% rispetto al 1990, in quanto fra il 2019-2020 si registra una diminuzione delle percorrenze (veicoli-km) con una brusca riduzione delle emissioni, (-19.4%) dovuta al lockdown. Sempre rispetto al 1990, diminuiscono le emissioni provenienti dal settore delle industrie energetiche del 41% nel 2020, a fronte di un aumento della produzione di energia termoelettrica (da 178,6 Terawattora a 181,3 TWh) e dei consumi di energia elettrica (da 218,7 TWh a 283,8 TWh). Nel 2020 la quota di energia rinnovabile è pari al 20.4% rispetto al consumo finale lordo, un valore superiore all’obiettivo del 17%, più che triplicata rispetto al 2004 quando rappresentava il 6.3% del consumo finale lordo di energia.
Questi i dati che emergono dal Rapporto ISPRA “Inventario Nazionale delle Emissioni di gas serra” del 2022, disponibile online sul sito dell’Istituto, che ridisegna il quadro della situazione italiana sull’andamento dei gas serra e degli altri inquinanti dal 1990 al 2020; il Rapporto presentato insieme al Report “Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico” restituisce un dettaglio sul consumo di energia nei vari settori produttivi e nel sistema elettrico; il secondo rapporto mostra un incremento dell’efficienza energetica ed economica e una progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale. Il 2020 è stato un anno di verifica, per l’Italia e l’UE, perché chiude il secondo Periodo di Kyoto infatti nel 2012, è stato raggiunto un accordo tra le Parti circa la prosecuzione del Protocollo di Kyoto attraverso l’emendamento di Doha, che fissa impegni di riduzione dei Paesi industrializzati per il periodo 2013-2020. Il Pacchetto clima-energia 2020, l’insieme di provvedimenti legislativi finalizzati a dare attuazione agli impegni assunti dall’UE prevede il raggiungimento della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990; riduzione dei consumi energetici del 20%; produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 20% dei consumi energetici dell’UE; uso dei biocombustibili per il 10% della quantità di combustibile utilizzato nel settore dei trasporti.
Le stime per il 2021 prevedono un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale del 6,8% a fronte di un aumento previsto del PIL pari al 6,5%; l’andamento stimato è dovuto ad un incremento delle emissioni, in particolare per l’industria (9.1%) e i trasporti (15.7%) anche per la produzione di energia, nonostante la riduzione dell’uso del carbone (-35.2%), si stima un aumento del 2.2% a causa degli incrementi degli altri vettori energetici. L’incremento dei livelli di gas serra stimato per il 2021 rispetto al 2020 è conseguenza della ripresa della mobilità e delle attività economiche, ma non altera il trend di riduzione delle emissioni e di miglioramento dell’efficienza energetica registrato negli ultimi anni. Link alle pubblicazioni:
https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/le-emissioni-di-gas-serra-in-italia-alla-finedel-secondo-periodo-del-protocollo-di-kyoto
https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/indicatori-di-efficienza-e-decarbonizzazione