L’ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, presenta un Position paper sulle “Infrastrutture verdi urbane e periurbane” realizzato dal sottogruppo “Forestazione urbana e infrastrutture verdi” del Gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili). Lo studio parte dai provvedimenti presi a livello nazionale ed europeo in materia di verde urbano e formula alcune proposte per fare in modo che lo sviluppo delle foreste urbane e periurbane sia funzionale ad accrescere la resilienza delle città rispetto ai cambiamenti climatici e orientare la gestione dei beni pubblici verso la transizione ecologica. Facendo un calcolo tra la superficie del territorio italiano e quella dell’UE, ASviS stima che in Italia si dovrebbero piantare 227 mln. di alberi nei prossimi 8 anni, un numero enorme rispetto ai 6,6 mln. di alberi di cui il Pnrr prevede la piantumazione nelle città metropolitane entro il 2024, la discrepanza tra le intenzioni e i programmi è accentuata dal fatto che nel Pnrr mancano indicazioni rispetto alla cura, alla manutenzione e all’irrigazione degli alberi e non viene indicato come reperire le piante da mettere a dimora.
“Bisogna concepire il verde come il fulcro di una visione ecosistemica, considerando il valore dei molteplici servizi offerti dagli alberi alla vita delle persone, afferma Anna Chiesura Ricercatrice Ispra e moderatrice del Gruppo, pensiamo alla capacità di cattura dell’anidride carbonica, di termoregolazione e mitigazione delle isole di calore urbano, regolazione dei reflussi idrici superficiali e ai benefici sociali in termini di benessere individuale, ad esempio la possibilità di rigenerazione fisica e mentale”.
“Le amministrazioni locali hanno un ruolo fondamentale per investire nel verde e usare i fondi del Pnrr, sostiene Chiara Gallani, Assessore all’ambiente del comune di Padova, membro del Gruppo di lavoro, e non sarà facile raggiungere gli obiettivi perché in Italia non sono stati coltivati alberi a sufficienza, a Padova abbiamo lanciato un piano straordinario di piantumazione che prevede anche la manutenzione e lo studio dei benefici ecosistemici apportati dal verde, partendo dalla riduzione di CO2 e PM10”. Tra le proposte chiave del Position paper troviamo:
– l’estensione dei finanziamenti ai Comuni ed enti territoriali italiani per sostenere le politiche ambientali del capitale naturale delle città con una pianificazione del verde che accompagni la manutenzione delle infrastrutture verdi
– l’attuazione dei progetti di trasformazione urbanistica delle aree pubbliche nelle città, a partire dalle aree dismesse delle zone urbane e periferiche per cederle gratuitamente ai Comuni e destinarle a infrastrutture verdi e a usi pubblici compatibili.
– il rispetto della L.10/2013 con decreti attuativi per l’implementazione presso i Comuni della cultura del verde presso amministrazioni e soggetti competenti.
– l’assunzione a priorità, da parte del Comitato interministeriale per le politiche urbane, della realizzazione di boschi urbani intorno alle città, favorendo, ad esempio, l’utilizzo dei fondi agricoli non produttivi dei Comuni, la partnership con i privati per l’utilizzo delle aree industriali dismesse, la forestazione delle aree fluviali anche per la realizzazione dei corridoi ecologici e cunei verdi; infine l’attivazione di una campagna nazionale di informazione sul valore del verde in città, rivolta a scuole, cittadini e agricoltori.