C’è tempo fino al prossimo 15 settembre per rispondere al bando della nona edizione del premio “Vivere a spreco zero”, sostenuto anche dal Gruppo Hera, promosso dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero di Last Minute Market, con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, degli Esteri e della Cooperazione internazionale, del Lavoro e delle Politiche sociali, di Anci e del World Food Programme Italia. Il premio è rivolto a enti pubblici, imprese, scuole, cittadini e associazioni, e quest’anno prevede 12 differenti categorie: tra queste, InnovAction, promossa con Hera, premierà i progetti, potenzialmente replicabili, caratterizzati da innovazione digitale o tecnologica che abbiano contribuito alla prevenzione-riduzione dello spreco alimentare e alla sensibilizzazione sul tema. In Italia, secondo l’Osservatorio Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (su rilevazione Ipsos), nel 2020 in Italia sono finiti nella spazzatura 27 chili di cibo a testa, oltre l’11% in meno rispetto al 2019: vale sei miliardi e 403 milioni di euro lo spreco alimentare domestico nel Paese, e sfiora il costo di 10 miliardi l’intera filiera dello spreco del cibo in Italia, sommando le perdite in campo e lo spreco nel commercio e distribuzione. L’Agenda delle Nazioni Unite ha fissato l’obiettivo nel dimezzamento, entro il 2030, dell’attuale stima globale dello spreco di cibo, che investe l’intera filiera di produzione, commercializzazione e consumo dei prodotti alimentari sul pianeta. Tutte le informazioni sul premio si possono trovare sul sito sprecozero.it. Il Gruppo Hera s’impegna da tempo sul fronte dell’economia circolare e per questo sostiene il premio “Vivere a spreco zero”.