Il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini, ha firmato , insieme al Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Prof Orazio Schillaci, l’atto che sancisce il passaggio in proprietà in favore dello Stato di una vasta area fino ad oggi appartenente all’Università. In particolare i tempi brevi fanno riferimento all’art. 1 – commi 557/560 – della Legge di Bilancio 2021, che su iniziativa del MEF, ha disposto il recupero e lo sviluppo dell’area nella zona di Tor Vergata, che attualmente versa in stato di sostanziale abbandono ed è scenario di ambiziose opere rimaste incompiute ma che affida all’Agenzia la gestione e la valorizzazione di eventuali nuove progettualità. In relazione alla complessità dell’intervento e alla necessità di operare con rapidità e con la massima efficacia istituzionale sulla base delle previsioni di trasformazione e di sviluppo del complesso di Tor Vergata, si valuteranno le modalità di attuazione facilitate e veloci, coerentemente con i vari strumenti legislativi e amministrativi della programmazione negoziata e della sburocratizzazione, tra cui l’eventuale ricorso a modelli amministrativi quali, ad esempio le ZES, le ZFU e le zone a burocrazia zero.
Da oggi esistono reali e fondati presupposti per la realizzazione dell’Hope Campus di Tor Vergata, l’idea lanciata nei giorni scorsi dal Direttore Agostini, della nascita di questo progetto nell’intento di candidarlo tra le possibili proposte al vaglio del Governo per la messa a punto del Recovery Plan o della programmazione delle Politiche di Coesione 2021-2027. In tale cornice l’intento è anche quello di avviare una auspicabile iniziativa di specifico dibattito pubblico volto a promuovere una forte coalizione istituzionale. “Questa è una straordinaria opportunità – ha dichiarato soddisfatto il Direttore dell’Agenzia del Demanio Antonio Agostini – un primo concreto passo verso l’approfondimento dell’idea progettuale del distretto tecnologico, della Città della Conoscenza e di un incubatore di impresa, con una forte ricaduta sul tessuto socio- economico e urbano dell’area interessata. Sono felice dei tempi brevi in cui siamo riusciti a firmare questo atto perché ciò rende più concreto l’avvio dell’ambiziosa sfida per la realizzazione dell’Hope Campus.