L’ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – comunica la nascita nel 2021 di un nuovo Osservatorio, che si aggiunge agli altri 20 (pirateria, contromano, stragi delle notti del fine settimana, incidenti con bambini, sbirri pikkiati ecc.), con gli incidenti rilevati dalle Forze di Polizia e dalle Polizie Locali con i decessi di una utenza tra le più deboli della strada.
L’”Osservatori Ciclisti” mensilmente darà la fotografia dei sinistri a livello nazionale, evidenziando anche l’andamento rispetto agli anni precedenti. Va infatti ricordato come il numero di deceduti tra i ciclisti nel 2019 è notevolmente salito (253), rispetto a quelli del 2018 (219), e al momento non sono ancora stati comunicati i dati relativi all’anno 2020 da parte di ACI-Istat.
Dal 1° al 31 gennaio sono morti in Italia 14 ciclisti, 13 uomini e 1 donna, 11 cittadini italiani e 3 stranieri, in aumento rispetto ai dati del 2019 quando furono 10 e del 2018 con 12 morti. L’emergenza “coronavirus” e l’introduzione delle limitazioni alla mobilità non hanno avuto particolare effetti sui ciclisti, e anche per questa utenza debole permangono gravissimi comportamenti come quello della pirateria stradale. Sono stati registrati infatti due episodi con fuga degli autori del sinistro e le vittime lasciate sul posto. Molto grave l’episodio di Agerola nel Napoletano dove è morta una donna di 37 anni, la più giovane vittima del mese, mentre a Medicina (BO) è rimasto ucciso un 93enne.
Questi dati sono stati raccolti tra i referenti di ASAPS sul territorio nazionale e dai mass-media, e sono ovviamente parziali (anche se indicativi), in quanto i dati che verranno poi ufficializzati da ACI-Istat terranno conto dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall’incidente.
Nessuno dei conducenti al momento del sinistro è risultato alterato alla guida, ma spesso solo gli accertamenti medico-legali presso gli ospedali possono dare ulteriori conferme.
Analizzando le regioni dove sono avvenuti gli incidenti più gravi, osserviamo che in Emilia Romagna sono avvenuti 5 sinistri mortali, regione a forte vocazione per le due ruote dove sono decine di migliaia (di tutte le età) i cittadini che utilizzano la bicicletta per gli spostamenti quotidiani, 2 in Piemonte e 2 in Lombardia.
Si sono registrati tre sinistri mortali con mezzi elettrici, una bicicletta, un triciclo elettrico e un deambulatore elettrico.
I veicoli investitori si distinguono in: 9 autovetture, 4 autocarri, una fuoriuscita autonoma. Sui 14 ciclisti morti a gennaio gli ultra 60enni sono stati ben 8, per confermare che le persone più anziane sono quelle più a rischio anche sulle due ruote come per i pedoni.
“Il nuovo Osservatorio Ciclisti vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su questa particolare utenza della strada – afferma Giordano Biserni presidente ASAPS – anche alla luce di un maggior utilizzo delle biciclette da parte dei cittadini a seguito della pandemia, velocipedi anche a pedalata assistita ed elettrici. Ci preoccupa il fenomeno dei pirati della strada, che non scompare nonostante l’inasprimento delle pene, e ci preoccupa l’età media dei deceduti, con 8 vittime su 14 con una età superiore ai 60 anni. Si fugge perché si è senza copertura assicurativa, perché non si ha mai conseguito la patente o perché revocata o sospesa. Fuggire è un comportamento criminale e con l’impegno delle forze dell’ordine e con le nuove tecnologie come la videosorveglianza e analisi dei tabulati telefonici, i colpevoli vengono molto spesso assicurati alla giustizia. Il numero superiore di ciclisti deceduti nel primo mese del 2021 deve far riflettere, considerati anche i provvedimenti introdotti a loro tutela dal decreto Semplificazione a settembre scorso.
Fonte: ASAPS