Il percorso normativo è durato oltre 18 mesi, ma l’Italia resta in pole position, primo stato al mondo creare una norma per prevenire malori o morte di neonati che i genitori hanno dimenticato a bordo dell’auto.
Il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada in materia di dispositivi antiabbandono è stato pubblicato il 23 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore 15 giorni dopo, il 7 novembre del 2019 (ai sensi dell’art. 10 delle preleggi).
Dal 6 marzo 2020 chiunque trasporterà un minore di 4 anni a bordo della vettura dovrà avere un dispositivo conforme alla norma. Sarà sufficiente ovviamente la dichiarazione del produttore.
L’obbligo riguarda l’installazione a bordo dei veicoli di un dispositivo di allarme la cui funzione è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai quattro anni. Si attiva nel caso di allontanamento del conducente e può essere integrato nel seggiolino, oppure indipendente dal sistema di ritenuta del bambino.
Il sistema per ricordare agli adulti della presenza di un piccolo a bordo è composto da un allarme, sonoro e luminoso. Quando viene attivato comunica una conferma, nel momento in cui il guidatore si allontana con il bambino ancora assicurato al seggiolino attiva segnali acustici e visivi percepibili all’interno e all’esterno dell’auto.
Ovviamente segnala anche un basso livello della batteria e deve essere dotato di istruzioni per installazione, uso e manutenzione. Esistono dispositivi del genere che in aggiunta inviano messaggi o una chiamata telefonico, ma non sono obbligatori.
Per agevolarne l’acquisto nel Decreto Fiscale è stato istituito un fondo e il riconoscimento di un contributo economico di 30 euro per ciascun dispositivo di allarme acquistato.
Fonte: Mit