Nei primi otto mesi di quest’anno, l’Osservatorio Asaps ha registrato lungo le strade della Penisola 102 incidenti gravissimi: 23 sono avvenuti lungo le autostrade, 69 su statali e provinciali e 10 nei centri abitati. Negli incidenti plurimortali, le vittime sono state 223 di cui purtroppo anche 5 bambini. Ottantotto i sinistri con 2 vittime, 10 quelli con 3 vittime, 2 con 4 vittime e 2 con più di 4 vittime. Tre gli incidenti plurimortali causati da pirati della strada. In altrettanti casi un conducente (quando è stato possibile accertarlo) è risultato positivo all’alcol (2) o alla droga (1).
In 85 episodi coinvolte autovetture, in 10 degli autocarri, in uno un pullman, in 6 delle moto, in 2 un velocipede e in 6 casi un pedone. Volgendo poi lo sguardo allo scorso anno vediamo come, secondo le statistiche provinciali elaborate da Aci e Istat, sulle strade italiane si siano verificati 172.553 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 3.334 decessi e 242.919 feriti. Rispettivamente 472 incidenti, 9 morti e 665 feriti, in media ogni giorno. Le statistiche Aci e Istat, indicano Genova in cima all’infausta classifica con +37 vittime, a causa del crollo del Ponte Morandi. Seguono Bari, con 24 morti in più rispetto al 2017, Brescia (+22), Messina (+19), Chieti (+15) e Vercelli (+13).
Meglio invece per Modena e Foggia, dove si sono registrati 18 morti in meno. Seguono Cuneo e Trapani (-16), Asti, Caserta e Taranto (-15). Se nel nostro Paese, rispetto al 2010, il numero dei decessi per incidente stradale è diminuito in media solo del 19%, Agrigento risulta, per contro, tra le pochissime province italiane che hanno già raggiunto l’obiettivo Ue di ridurre del 50%, entro il 2020 i morti per incidente stradale. La città siciliana ha fatto registrare, ad oggi, un calo del 78%. Le altre province che hanno raggiunto il virtuoso target sono: Barletta-Andria-Trani (-66%), L’Aquila e Campobasso (-52%), Taranto (-51%) e Terni (-50%).
Guardando poi oltre il nostro confine nazionale vediamo che se da un lato la sicurezza stradale nell’Unione europea negli ultimi decenni è migliorata notevolmente, dall’altro il numero di morti e feriti è ancora troppo elevato. In materia di sicurezza stradale l’Ue collabora con le autorità dei diversi Paesi membri per sviluppare le iniziative nazionali, definire obiettivi e affrontare i vari fattori che influiscono sugli incidenti (infrastrutture, sicurezza dei veicoli, comportamento del conducente, nonché risposta di emergenza). La sicurezza delle infrastrutture è quindi tra le priorità, come del resto l’educazione stradale di ogni cittadino riguardo ai comportamenti a rischio e a tutela di se stessi e degli utenti più vulnerabili.