«Per far funzionare un ente locale occorre un Segretario comunale e oggi mancano. C’è una grande emergenza e dobbiamo intervenire per dare una risposta. Il Segretario comunale oggi è essenziale quindi chiediamo di porre fine a questa emergenza». Questo l’allarme lanciato alla Camera dal deputato Cosimo Maria Ferri. Un allarme indubbiamente motivato, poichè le sedi senza un titolare sono 1.729 su un totale di 7914 Comuni. A pagare il prezzo più alto, come al solito, sono i piccoli Comuni. Assillati da molteplici carenze – spopolamento, mancanza di servizi, assenza di banda larga per le connessioni Internet, scontano anche questo problema. La paralisi, dunque, è uno spettro che rischia seriamente di materializzarsi.
Un monito in tal senso era stato già espresso da Anci e Upi in una missiva inviata al precedente Governo che segnalava la «grave carenza» di Segretari comunali, soprattutto di “fascia C”, quelli abilitati per le amministrazioni più piccole, sotto i 3mila abitanti. «È di tutta evidenza – sottolineavano le due associazioni – che i nuovi ingressi nell’Albo professionale non saranno in grado di soddisfare, se non in minima parte, il fabbisogno delle sedi oggi vacanti, con il rischio serio e concreto di una paralisi dell’attività amministrativa e di messa in discussione del ruolo stesso dei segretari comunali». Quali le cause di una tale situazione?
In primo luogo, il blocco delle assunzioni che ne ha impedito il ricambio (mille in meno in un decennio). Seguito dall’incertezza sul futuro della professione, messa in discussione dai precedenti Governi (proposta persino l’abolizione). Pesa, inoltre, la lentezza del reclutamento. Per diventare Segretari bisogna superare un corso-concorso, una procedura che può durare anche 5-6 anni.
A quanto pare, l’attuale Esecutivo intende invertire la tendenza, come ha affermato alla Camera Fabiana Dadone, Ministro per la Pa: «È mia ferma intenzione, anche d’intesa con le parti interessate, individuare delle soluzioni che consentano di superare le difficoltà che sono state denunciate. Mi impegno a trovare una rapida soluzione». C’è già qualche segnale che si sta passando dalle parole ai fatti. Entro fine anno si svolgeranno le prove del corso-concorso per l’assunzione di 291 Segretari, il Governo garantisce che è già stato «programmato l’avvio di un’ulteriore selezione di 171 Segretari». Nel frattempo prosegue la discussione sulle misure più idonee da adottare per accelerare i tempi. Si parla, ad esempio, di procedure più snelle e rapide da introdurre nel prossimo corso-concorso, ma anche della revisione delle modalità di convenzione tra i Comuni in materia di segreteria associata. Opzione apprezzata persino dal sindacato che propone di circoscrivere «piccoli ambiti territoriali nei quali un Segretario svolga le funzioni per una pluralità di Comuni». Non mancano, paradossalmente, resistenze da parte dai piccoli enti che, sebbene penalizzati dalle carenze attuali, persistono in un eccessivo attaccamento all’autonomia del proprio campanile negando la cogestione di funzioni condivise.