Un vero e proprio boom è quello che riguarda le rinnovabili sul totale dei consumi elettrici, dove eolico e solare hanno raggiunto il 70% su base oraria (17 aprile 2017) e l’insieme delle Fonti energetiche rinnovabili l’87% (21 maggio). E’ quanto emerge dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano curata dall’Enea, che prende in esame i dati del quarto trimestre 2017 e fa una valutazione dell’intero anno. Lo studio sottolinea un aumento dei consumi di gas naturale (+6%, dopo il +5% del 2016), fonte energetica che resta solidamente in testa nel mix con una quota del 36,5% e registra prezzi in calo per tutte le fasce di consumo, in controtendenza rispetto agli altri Paesi Ue.
Il petrolio scende invece sotto al 34% del mix, con consumi in calo (-1% e quasi -10% rispetto a dieci anni fa), mentre il carbone presenta per il secondo anno consecutivo una decisa contrazione (-12%, dopo il -10% del 2016, con una quota del 6% nel mix). Le rinnovabili raggiungono una quota del 19% nel mix energetico, con una crescita dell’8% delle fonti “intermittenti” (eolico e solare) che compensa il forte calo dell’idroelettrico (-14%); rispetto ai consumi finali la quota di energia rinnovabile rimane al di sopra del target Ue del 17% al 2020, mentre l’obiettivo del 28% al 2030 sembra più difficile da raggiungere.
“Nel 2017 i prezzi del gas per le imprese sono diminuiti a fronte dei valori invariati nel resto dell’Unione – ha spiegato spiega Francesco Gracceva, l’esperto Enea che ha coordinato l’analisi -. Questo perché gli aumenti del prezzo all’ingrosso della materia prima sono stati riequilibrati dall’eliminazione di due componenti della bolletta, consentendo un risparmio soprattutto per le fasce di consumo medio-alte del nostro Paese, mentre si è confermato un elevato divario di prezzo tra piccole e grandi utenze”.
I prezzi dell’energia elettrica sono stati stimati in leggero calo, fino al 2% nella fascia di consumo medio-alta, grazie soprattutto alla riduzione degli oneri di sistema che ha compensato il rialzo dei prezzi all’ingrosso. Tuttavia i prezzi in Italia restano ai massimi tra i Paesi Ue. La richiesta di energia elettrica è risultata in aumento del 2% soprattutto a causa del clima, che ha prodotto una robusta crescita dei consumi in estate. Il dato conferma che la tendenza di lungo periodo alla diminuzione dei consumi di elettricità ha lasciato il posto ad un trend stazionario con segnali di modesta ripresa. Tra i settori di utilizzo finale calano ancora i consumi nei trasporti, soprattutto in quello stradale (-2,6%), pur in presenza di un aumento del traffico veicolare. Si tratta di un dato potenzialmente di rilievo, perché indicherebbe un disaccoppiamento tra consumi di energia e traffico, spiegato nell’analisi con l’incremento dell’efficienza del parco auto circolante che, con quasi 2 milioni di nuove immatricolazioni, nel 2017 ha subito un significativo ricambio.