Le entrate complessive delle Amministrazioni comunali accertate nel 2015 sono pari a 86.650 milioni di euro (+4,0% rispetto al 2014), con una capacità di riscossione del 71,7% (+2,5 punti percentuali). Le riscossioni ammontano a 78.405 milioni di euro, con le entrate tributarie che rappresentano il 46,2% del totale. Le spese impegnate dai Comuni sono pari a 83.490 milioni di euro (+3,9% sul 2014) destinate, in prevalenza, all’acquisto di beni e servizi (36,6%) e ai costi per il personale (17,0%), questi ultimi con un’incidenza del 22,8% rispetto alle entrate correnti. Se confrontate con quelle del 2014 le spese per il personale sono diminuite del 2,9% e quelle per i trasferimenti dello 0,6%, mentre risultano in aumento le spese per investimenti in opere (+10,2%). Il grado di autonomia impositiva tocca il 63,3% (-0,9 punti percentuali rispetto al 2014), mentre l’autonomia finanziaria si attesta all’85,3%. Le spese correnti impegnate ammontano a 55.226 milioni di euro, pari al 3,4% del Pil e corrispondenti ad un importo pro capite di 910 euro, coperte con 62.056 milioni di euro di entrate correnti (3,8% del Pil e 1.023 euro per abitante ). Nei Comuni della Valle d’Aosta l’indagine Istat ha rilevato la spesa pro capite più elevata (1.848 euro), in quelli del Veneto il valore più basso (657 euro). Rispetto al Pil la maggiore incidenza delle spese correnti si è registrata in Sardegna (5,5%), il valore più contenuto in Veneto (2,1%).
Le spese complessive impegnate dalle Amministrazioni provinciali e dalle Città metropolitane per l’anno 2015, invece, sono pari a 10.8281 milioni di euro (+7,1%), solo in parte coperte dai 9.906 milioni di euro di entrate (+8,9%). Le uscite correnti si sono attestate al 75,7% del totale, pari allo 0,5% del Pil. Le entrate tributarie accertate rappresentano il 54,6% di quelle correnti, mentre il grado di autonomia impositiva è pari al 54,6% e quello di autonomia finanziaria tocca il 64,0%. Il 36,5% delle spese correnti è destinato agli acquisti di beni e servizi. I costi per il personale rappresentano il 21,3% e la loro incidenza rispetto alle entrate correnti è del 22,7%. In Sicilia, infine, è stata registrata la spesa per abitante più bassa (90 euro), mentre in Basilicata quella più alta rispetto al Pil (1,3%).