Il prossimo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva affronterà un ordine del giorno ricco e impegnativo. Innanzitutto potrebbe arrivare l’atteso provvedimento di proroga del pensionamento dei magistrati che compiono 70 anni. Un decreto fortemente richiesto dalle toghe e che risulterebbe necessario per evitare il blocco degli uffici giudiziari. Ma la giustizia non sarà l’unico tema del Cdm. È atteso anche uno degli ultimi decreti attuativi della legge-delega di riforma della pubblica amministrazione. È il più delicato, perché riguarda i dirigenti. Previste nuove “pagelle” e nuovi sistemi di valutazione per misurare i risultati dei ruoli apicali, un unico ruolo e un solo bacino ai quali ciascuna amministrazione potrà attingere per affidare gli incarichi temporanei. Rischia di essere rinviato, invece, il capitolo relativo alle responsabilità, mentre si studiano garanzie specifiche per chi abbia maturato anzianità come direttore generale (modifiche che si renderebbero necessarie per evitare raffiche di ricorsi). La delega Pa scade il 28 agosto, quindi il Governo deve affrettarsi. Non è previsto, invece, che il Cdm decida già la data per il referendum costituzionale. La Cassazione ha dato il via libera alla consultazione lo scorso 8 agosto, quindi l’esecutivo ha teoricamente 60 giorni di tempo per fissare l’appuntamento elettorale. Molto probabilmente il Governo si esprimerà a metà settembre, indicando per la consultazione popolare o il 13, o il 20 o il 27 novembre.