Il 27 luglio scorso è terminato l’esame del Ddl da parte delle Commissioni parlamentari, contenente misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e delle valutazioni tese a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato (presentato dal ministro del Lavoro quale collegato alla Legge di Stabilità 2016), e oggi è pronto per il passaggio all’esame dell’Aula del Senato. Nel testo sono presenti alcune misure che incidono sulla Pubblica amministrazione. Tra le deleghe al Governo presenti vi sono, infatti, anche quelle che riconoscono atti della Pa che possano attenere alle competenze dei diversi ordini professionali, oltre a compiti e funzioni da affidare ai professionisti che favoriscano la contrazione del contenzioso giudiziario.
In quello che è stato definito il secondo step del Jobs act, relativo alla componente non subordinata del mercato occupazionale e produttivo, sono state inserite misure di sostegno, tra cui quella che valorizza il principio di sussidiarietà e il “carattere di terzietà” degli autonomi, grazie alla delega del Governo, che preciserà le “funzioni delle Pubbliche amministrazioni che le professioni ordinistiche potranno svolgere con maggiore celerità”. Tra le novità del “Jobs act degli autonomi”, la semplificazione della disciplina di salute e sicurezza, nonché la possibilità per le casse previdenziali dei professionisti di gestire tutte le prestazioni sociali integrative anche di tipo assistenziale. La discussione a Palazzo Madama per l’ulteriore esame, inizierà a settembre dopo la pausa estiva.