Non dovrebbe tardare molto il decreto “Sicurezza”. Frutto di un lungo confronto tra il Viminale, l’Anci e i sindacati di Polizia, la bozza del provvedimento è stata rafforzata con 21 nuovi articoli che rileggono competenze, ambiti operativi e misure da adottare da parte delle autorità. Le principali novità riguardano i poteri conferiti ai Sindaci, nonché le sanzioni contro i parcheggiatori abusivi, l’accattonaggio, i writer, i vandali, e chiunque non rispetti il bene pubblico. Messa a punto la bozza, il Ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha trasmesso il testo al premier Matteo Renzi. A breve, dunque, il provvedimento, che assumerà presumibilmente la forma del decreto-legge, sarà al vaglio del Consiglio dei ministri.
«È stato recuperato l’istituto del potere di ordinanza sindacale incardinato nell’articolo 50 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento delle autonomie locali – commenta Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci – Amplia i poteri dei Sindaci prevedendo la possibilità di adottare ordinanze in relazione a necessità urgenti di interventi di manutenzione del territorio che siano legati a grave incuria o degrado del patrimonio pubblico e privato. O anche a offesa del decoro urbano o di pregiudizio al diritto della tranquillità e al riposo dei residenti». Insomma, tutto quello che può rientrare in un eccesso di “movida” in particolare nelle zone del centro storico, dove troppo spesso non viene rispettato il diritto di chi ci abita. I poteri sindacali includerebbero la possibilità di creare aree a «tolleranza zero» contro la prostituzione (con maggiore tolleranza in quelle escluse) e il divieto ai cortei nel centro storico. Anche il ruolo dei vigili urbani potrebbe definitivamente cambiare per essere trasformato in una vera e propria «polizia di prossimità», forse persino dotata di pistola.
«Per i comuni è difficile contrastare la criminalità applicando le normative sovra-locali, occorre una nuova regolamentazione che permetta alle singole realtà di adottare provvedimenti e gestire l’emergenza», ha ribadito il responsabile Sicurezza dell’Associazione, Antonio Ragonesi. Il decreto rafforzerà i poteri affidati al questore con la possibilità di punire con il cosiddetto «daspo urbano» i presunti responsabili di reati con forte impatto sociale. I denunciati per spaccio di sostanze stupefacenti, anche minorenni, potranno subire il divieto di frequentare determinate zone, locali, scuole, per un massimo di cinque anni. Chi viola la norma andrà in galera. Mano pesante con i writer, che rischiano fino a due anni di carcere e una multa da due a seimila euro, che sale fino a 20mila in caso di recidiva, oltre all’obbligo di ripulire a proprie spese il luogo “deturpato”.
Complessivamente, il testo prevede l’inasprimento delle pene. Per rapine e furti, saranno aumentate di un anno rispetto a quanto previsto attualmente (per il furto semplice oggi si va da sei mesi a tre anni). Sanzione aumentata di due anni per il furto in appartamento. Discutibile l’introduzione di un nuovo reato per chi «tenga condotte lesive del decoro urbano» (ubriachi molesti, commercianti abusivi, accattoni e tossicodipendenti): la sanzione consisterà in una multa da 300 a 900 euro. Infine, una stretta è dedicata alle manifestazioni politiche e sindacali. Oltre alla possibilità di vietare i cortei in centro attribuita ai Sindaci, sarà punito con il carcere da due a cinque anni chi, durante le manifestazioni, indossi caschi protettivi, lanci razzi o si presenti con bastoni o altre armi.