‘Open data aziende confiscate‘ è un portale che contiene tutte le informazioni riguardanti le aziende confiscate alla criminalità organizzata, con una sezione dedicata all’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati e una aperta a tutti i cittadini. Il progetto è stato realizzato dall’Agenzia assieme ad Unioncamere e Infocamere con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza sulla gestione e sulla destinazione dei beni stessi.
L’iniziativa nasce dall’esigenza di rafforzare il dialogo tra i soggetti interessati al mondo dei beni confiscati, attori istituzionali e imprese stesse, per di ridurre al massimo i tempi di assegnazione delle imprese e, quindi, i rischi che le aziende, una volta tolte alle organizzazioni criminali, finiscano per chiudere, con conseguenze sia economiche che sociali.
Stando agli ultimi dati disponibili, le aziende in confisca definitiva sono 2.317, il 90,8% delle quali si trova in 5 regioni: una su tre (32%) in Sicilia, il resto in Campania (17,5%), Lazio (13,4%), Calabria (13%) e Lombardia (8,4%). I settori più coinvolti sono le costruzioni (23%), il commercio (21,5%), la ristorazione e le strutture ricettive (8,5%), l’immobiliare (7,3%), il manifatturiero (7,2%), i trasporti e le attività di magazzinaggio (5,6%) e l’agricoltura (4,5%).
“Questo è un progetto davvero importante perché va ad agevolare il lavoro dell’Agenzia e le consente di ridurre al massimo i tempi” afferma il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sottolineando che alla manovra sono stati presentati una serie di emendamenti per riorganizzare la struttura e farla operare al meglio. “Sottrarre i beni alla criminalità ha un valore economico ma soprattutto sociale – aggiunge – perché i beni vengono reinseriti in un tessuto legale e tutti possono usufruirne”.