Il turismo fa bene al Paese. A parlare sono i dati: nel 2016 gli spostamenti per turismo in Italia sono statti 66 milioni, i viaggi per turismo sono aumentati del 13,7% (+8 milioni), la spesa dei turisti sul territorio è stata pari a 45 miliardi e il contributo al Pil pari a 168,1 miliardi (11,1%).
A tal proposito è stato presentato dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, insieme al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il primo piano della mobilità turistica “Viaggiare in Italia”, che ha come obiettivo quello di mettere al centro il ‘turista come viaggiatore’.
Il piano disegna un modello di accessibilità basato sulle porte di accesso al Paese, ossia porti, aeroporti e stazioni ferroviarie e restituisce, per la prima volta, una mappa unitaria che sovrappone le reti di mobilità e l’offerta del turismo. Quattro le linee strategiche: accrescere l’accessibilità ai siti turistici per rilanciare la competitività del turismo; valorizzare le infrastrutture di trasporto come elemento di offerta turistica; digitalizzare l’industria del turismo a partire dalla mobilità; promuovere modelli di mobilità turistica ambientalmente sostenibili e sicuri.
La governance della mobilità turistica sarà assicurata da un tavolo di lavoro permanente che, oltre al ministero dei Trasporti e a quello del Turismo, vedrà il coinvolgimento degli stakeholder, dei gestori dell’infrastruttura, degli operatori di trasporto, degli operatori del settore e delle comunità locali.
“Il settore turistico – ha detto Delrio – è prioritario nella pianificazione delle infrastrutture del Paese. I poli turistici sono considerati asset strategici per lo sviluppo dell’Italia. Il piano inaugura un percorso specifico per approfondire il lavoro insieme alle Regioni”. Secondo Franceschini il piano stretegico del turismo “identifica nella mobilità una delle priorità per lo sviluppo del turismo nel nostro territorio. Il settore è in forte crescita, come dimostrano i dati del primo semestre e di questa estate, e va accompagnato da una corretta pianificazione degli investimenti infrastrutturali”.